Depressione

    DOMANDA

    Buonasera Dottore,
    Ecco la mia storia.Da quando ho iniziato l’università(6 anni ormai) quando tornavo a casa mia ero la vera me e quando stavo nell’altra città ero totalmente un’altra persona:abitudini completamente diverse.La cosa grave è che ho cominciato ad inventare storie su me stessa inesistenti alle persone che mi circondavano,ad es. dolori che non ho mai subito,problemi in famiglia che non esistevano,storie ed avventure d’amore inesistenti…e le storie che inventavo erano sempre più pesanti. Da una piccola bugia poi con il tempo sono arrivata ad inventare anche grandi drammi.Una di queste persone ad un certo punto ha cambiato atteggiamento nei miei confronti ingiustificatamente ed è cresciuta una rabbia dentro di me che mi ha portato ad creare un profilo facebook con il quale ho detto alla sua ragazza che lui l’aveva tradita.Da qui una serie di vicissitudini che hanno portato a svelare tutti gli altarini che avevo costruito.Ovviamente ho litigato con tutte le persone che si sono sentite prese in giro(come dar loro torto?)e ho capito che dovevo essere aiutata anche perchè pensavo,poi,spesso al suicidio come unica via per uscirne con dignità.Mi sono rivolta ad uno specialista che mi ha diagnosticato una depressione(che sto curando con prazene,haldol e venlafaxina)La cosa che non mi spiego è che non mi sono mai sentita nè triste nè afflitta,io ero FELICE con queste persone.Lo psichiatra dice che ero depressa e non me ne ero accorta.Vorrei anche un Suo parere.Grazie

    RISPOSTA

    Come non tener conto del giudizio di uno psichiatra che ha potuto conoscerla direttamente e raccogliere molte più informazioni di quante lei mi abbia fornito in questa sua mail. Certamente lei ha sottolineato in maniera particolare i suoi comportamenti mistificanti, che potrebbero far pensare ad uno sdoppiamento di personalità, un condizione che però si caratterizza per una scarsa coscienza del disturbo, che invece sembra a lei non mancasse. Ma forse in questo ambito, cioè quello dei disturbi dissociativi, si potrebbe indagare più a fondo. E’ comunque probabile che una insoddisfazione di sè e del suo mondo abituale abbia sollecitato comportamenti che la mettessero al centro dell’attenzione, facilitata da un ambiente nuovo privo delle limitazioni ma anche dei supporti che aveva nella sua città di origine. Il che sarebbe coerente con aspetti depressivi, certamente avvalorati dall’idea di suicidio. In ogni caso si affidi con fiducia allo psichiatra che, al di là della diagnosi, certamente la potrà aiutare.

    Renzo Rizzardo

    Renzo Rizzardo

    ESPERTO IN DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA. Già professore a contratto di psichiatria all’Università di Padova. Nato a Basiliano (Udine) nel 1946, si è laureato e specializzato in psichiatria a Padova. È stato responsabile del centro di salute mentale dell’Università di Padova e coordinatore regionale per il Triveneto della Sirp (Società italiana di riabilitazione psicosociale). Si […]
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