DOMANDA
Gentile dottore,
ho 60 anni e soffro di sindromi depressive ricorrenti. Il primo episodio risale al 1976. La cura risolse tutto nel giro di poche settimane. Il secondo episodio risale al 1982, il terzo al 1987, con un decorso, senza farmac,i di circa 8 mesi. I disturbi ritornano nel 1996. Nel Centro di salute mentale della mia città mi prescrivono un antidepressivo, un ansiolitico e il Litio. Noto, per anni, un miglioramento delle mie condizioni generali tanto che nel 2000 supero la morte dei miei genitori senza crisi depressive. La depressione ritorna intorno al 2002. Di nuovo ricorro al Centro.
Ogni volta i sintomi si attutiscono leggermente nel giro di un paio di settimane, per poi scomparire. Non ho mai più tralasciato la terapia, anche se in dosi dimezzate. Sembrava andare tutto bene quando, una settimana fa, si ripresentano i soliti sintomi.
Lo psichiatra mi fa riportare a 3 il litio e a una intera la compressa di Citalopran. Dopo 4 giorni di terapia, passo un giorno e mezzo in condizioni di relativo benessere. Ma tutto torna come prima. A una settimana dall’inizio della terapia sto malissimo, col terrore che questa volta le medicine non facciano effetto, che la mia malattia sia una forma resistente a qualunque intervento.
Le chiedo, dottore, visto che potrò parlare con il mio psichiatra solo fra 20 giorni, ritiene sia opportuno continuare con il Citalopram o cambiare prodotto? E perché mi sembra di peggiorare giorno per giorno?
RISPOSTA
Gentile signore,
non sono assolutamente in grado di darle suggerimenti sui farmaci che sta assumendo visto che non conosco la sua storia nè l’ho mai visitata. Solo lo specialista che la sta seguendo può intervenire sulla posologia farmacologica, oppure deve chiedere un consulto ad un altro specialista che possa visitarla.
Cordiali saluti
Prof. Massimo Biondi