Depressione: cura farmacologica

    Pubblicato il: 23 Giugno 2011 Aggiornato il: 23 Giugno 2011

    DOMANDA

    Di fronte a un episodio classificato come “depressione” il mio psichiatra mi ha prescritto degli psicofarmaci dando quindi per scontato un qualche squilibrio a livello “chimico” nel cervello. Alcuni di questi farmaci ad esempio inibiscono la ricaptazione della serotonina. Mi chiedo come può lo psichiatra essere certo che il problema riguardi (ad esempio) la serotonina? Esiste un qualche esame strumentale (ne dubito) che accerti (parlo sempre a livello teorico) questi squilibri chimici?

    RISPOSTA

    gentile signore,

    gli antidepressivi non vengono prescritti dopo aver valutato lo “stato di salute” dei neurotrasmettitori, bensì valutando la presenza o meno di un numero consistente di sintomi, stati d’animo e/o comportamenti disfunzionali nel paziente che giunge a visita. Inoltre, lo specialista deduce, in base alla storia clinica del paziente, se lo stato depressivo possa aver bisogno di un concomitante trattamento psicoterapeutico.

    Cordiali saluti,

    Prof. Massimo Biondi

    Massimo Biondi

    Massimo Biondi

    Professore ordinario di psichiatria all’Università La Sapienza di Roma. Milanese, classe 1952, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università La Sapienza di Roma nel 1979. Poi la specializzazione in psichiatria e l’insegnamento presso le università dell’Aquila, di Siena e la Cattolica di Roma. Oggi è professore ordinario di psichiatria alla Sapienza, ateneo nel quale […]
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