DOMANDA
Egr. Professore, quale affezionato lettore di Oggi, colgo l’opportunità di esporle un quesito per avere un suo parere. Nei rapporti intimi con la propria moglie, preferire la penetrazione anale a quella vaginale, può essere considerato indice di tendenza omosessuale? Desidero precisare che questa tendenza si è presentata da alcuni mesi, dopo oltre 30 anni di matrimonio. Nel caso sia così, quale può essere la strada da percorrere per evitarlo e preferire rapporti naturali.
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi e per il suo illuminato parere.
RISPOSTA
Gentile Lettore, il termine sodomia, derivante dal racconto biblico relativo al comportamento omosessuale degli abitanti di Sodoma, viene inteso attualmente in senso più generico come qualsiasi tipo di coito anale. La frequenza di questo tipo di rapporto sessuale nelle coppie etero e stabili in Italia non è così infrequente. Di solito è l’uomo che chiede di fare questa esperienza e le risposte delle donne sono variabili, dalla negazione assoluta a quella possibilistica in particolari circostanze. In alcune coppie, come penso nel suo caso, questa pratica può essere così soddisfacente per entrambi da entrare a far parte del repertorio di espressione della sessualità della coppia. Cordialmente, Gabriele Optale Direttore Centro Regionale Veneto per i disturbi sessuali ASL 12 Mestre.