Diabete di tipo 1 e disturbi alimentari

    DOMANDA

    Gent.ma Dott.ssa,
    sono una ragazza e le scrivo perché seriamente preoccupata dai comportamenti in relazione al cibo sviluppati da un po’ di tempo da mia sorella ventenne, la quale è affetta da diabete mellito di tipo 1. Negli ultimi anni ha sviluppato una vera e propria ossessione per il cibo, spesso infatti ricorre ad abbuffate di nascosto e di conseguenza è incapace di tenere sotto controllo i picchi glicemici. Navigando poi in internet ho scoperto che molto spesso la possibilità dell’insorgere di disturbi del comportamento alimentare è molto elevata nei soggetti diabetici ; inoltre analizzando i vari comportamenti sono arrivata alla conclusione che mia sorella abbia sviluppato una sorta di binge eating ed escludo invece altri disturbi quali anoressia e bulimia nervosa, poichè non ne presenta alcun sintomo. Tuttavia, ciò che più mi preoccupa è che questa ossessione per il cibo si è evoluta in atteggiamenti patologici, arrivando a coinvolgere i membri della famiglia che sono costantemente tenuti sotto controllo dalla ragazza ogni qualvolta mostrino di avvicinarsi all’ambiente della cucina anche se solo per un bicchiere d’acqua. Infine vi sono altri comportamenti quali il nascondere i valori glicemici elevati, omettendoli nel diario sottoposto abitualmente ai controlli della dottoressa durante le visite mediche e l’eccessivo attaccamento al cibo, del quale le ho citato un esempio, che spesso sfocia in atteggiamenti aggressivi e rende me e la mia famiglia incapaci di riuscire a individuare un modo per venirle incontro. Non le nascondo che ho avuto difficoltà nel riassumerle in poche righe la situazione, ma penso che lei sia già venuta in contatto con situazioni simili e che sia in grado di offrimi un consiglio.
    Resto in attesa di cordiale risposta.

    RISPOSTA

    Questo comportamento è frequente nel diabetico di tipo 1 che ha difficoltà ad accettare la malattia e sviluppa comportamenti reattivi. Penso che a sua sorella potrebbero giovare colloqui con uno psicologo dopo una prima valutazione psichiatrica. Le va spiegato che nessuno pensa che sia “matta”, e che questi colloqui servono a farle accettare una malattia cronica con maggior serenità.

    Cecilia Invitti

    Cecilia Invitti

    Direttore del dipartimento di scienze mediche e riabilitazione a indirizzo endocrino-metabolico e del laboratorio di ricerche diabetologiche dell’istituto Auxologico di Milano. Nata a Milano si è laureata in Medicina nel 1975 e si è specializzata in endocrinologia nel 1978. Membro di numerose società scientifiche ha pubblicato centinaia di lavori su riviste internazionali.
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