DOMANDA
Gentile professore, sono da circa dodici anni affetto da un disturbo bipolare caratterizzato da blocco psico fisico alternato a violenti cicli rapidi (euforia agitata <-> blocco) indotti da antidepressivi. Circa due anni fa tuttavia la diagnosi fu modificata in psicosi NAS e la terapia adottata fu Leponez 200mg/die. Con questa terapia sono peggiorato rapidamente fino a non essere più in grado di allacciarmi le scarpe e arrivando a pesare 120 kg. Questa terapia è stata comunque proseguita per 9 mesi, finchè non fu deciso di passare a una monoterapia di fluoxetina, inducendo violenti cicli rapidi. In seguito sono stati fatti altri tentativi fino ad arrivare a un’associazione di Lamictal, Wellbutrin e Mirapexin, che si dimostra efficace. La diagnosi tuttavia rimane a tutt’oggi di psicosi NAS.
La domanda è questa: la terapia in corso è compatibile con la diagnosi di psicosi NAS? Se non lo è, è leggittimo pensare che si voglia giustificare a tutti i costi i 9 mesi di Leponex?
RISPOSTA
Gentile signore,
credo che lei possa affidarsi ai medici specialisti che la stanno seguendo e rivolgere loro tutte le domande che desidera, perchè è un suo diritto. Per me è impossibile esprimere un giudizio di qualsiasi tipo senza averla mai visitata e senza conoscere bene la sua storia personale e clinica, cosa che invece hanno potuto fare i colleghi che, nel tempo, le hanno prescritto prescritto i diversi farmaci che lei ha assunto. Credo che la cosa importante sia che ora lei sta assumendo una terapia efficace, mentre la precedente , a suo dire, le provocava evidenti effetti collaterali e probabilmente per questo è stata a suo tempo sospesa. Ogni trattamento farmacologico va sempre adeguato, oltre che al tipo di disturbo, alle caratteristiche fisiche e psicologiche di ogni paziente.
Cordiali saluti,
Prof. Massimo Biondi