DOMANDA
Buongiorno dottore
a mia figlia diciottenne è stato diagnosticato (dopo asportazione) il tumore di Spitz su una escoriazione cutanea che apparentemente era visibile per qualche millimetro (quando tolta ho notato una pallina uniforme compatta di poco meno di 1 cm). Oltre alla prossima pulizia nelle zone confinanti mi hanno accennato ad una biopsia del linfonodo sentinella inguinale è consigliabile questa sola biopsia per escludere la necessità di “svuotare” o “cancellare” il linfonodo? Quali sono le conseguenze dopo una eventuale disattivazione del linfonodo?
Grazie per la risposta
RISPOSTA
buonasera, se di nevo di spitz si tratta in genere si fa solo l’allargamento attorno alla asportazione della lesione primitiva. il linfonodo sentinella in questi casi non si fa. se si tratta di melanoma spizoide invece va fatto sia l’allargamento che il linfonodo sentinella. IL PUNTO SALIENTE DELLA QUESTIONE E’: BISOGNA ESSERE SICURI DI QUELLO CHE E’ STATO REFERTATO, CIOE’ BISOGNA ESSERE SICURI CHE IL VETRINO SIA STATO LETTO DA PERSONALE SPECIALIZZATO IN TUMORI CUTANEI. SE CI SONO DEI DUBBI SI PUO’ CHIEDERE UNA NUOVA RILETTURA AD UN ALTRO ANATOMO-PATOLOGO ESPERTO IN TUMORI CUTANEI. il linfonodo comunque SI FA SOLO PER FARE DIAGNOSI DI MELANOMA e le ripeto che nel caso di NEVO DI SPITZ IN GENERE NON SI FA. cordiali saluti Antonina Agolzer