Dialoghi con interlocutore immaginario

    Pubblicato il: 21 Luglio 2012 Aggiornato il: 21 Luglio 2012

    DOMANDA

    Salve dottore, ho un quesito che mi attanaglia da diverso tempo. Mi chiedevo se fosse normale dialogare anche a lungo con un interlocutore immaginario, impersonando anche quest’ultimo, con cambiamenti repentini del mio comportamento quando mi tocca fare la “parte” dell’altro: tono di voce, gestualità, posizione del corpo. Questa cosa va avanti da molti anni, sin da piccola ho sempre “giocato” a recitare questi ruoli: prima ero io e anche diversi altri personaggi, tutti interpretati da me medesima, quindi ero io stessa a dare loro una voce, un’identità; adesso i dialoghi si limitano ad essere tra me e un altro individuo, sempre di sesso maschile, conosciuto o non. Tutto ciò avviene sempre in totale solitudine, perché temo mi considerino pazza, e perché non voglio esporre i miei pensieri più intimi che vengono alla luce durante queste strambe chiacchierate. Spesso sono dialoghi d’amore, anzi, quasi sempre, e se non lo sono, finiscono per essere dialoghi disperati in cui piango a dirotto o mi altero. Dopo aver fatto questo teatrino, ritorno alla mia vita di sempre, come se nulla fosse. Sono pazza? E se sì, lo sono sempre stata? La prego di aiutarmi a chiarirmi le idee. Grazie, Elena.

    RISPOSTA

    Cara Elena, il pensiero fantastico e quello immaginativo non sono indicatori di “pazzia” e, a piccole dosi, fanno anche bene. Quando diventano così pervasivi, però, rischiano di allontanarla dalla realtà, soprattutto quella affettiva e di relazione. Ne parli con un bravo specialista, forse ci si può capire un pò di più e, soprattutto, imparare ad indirizzare le proprie risorse nella vita reale. Cordiali saluti. .

    Paolo Cavedini

    Paolo Cavedini

    DESPERTO IN DISTURBI OSSESSIVO-COMPULSIVI E DIPENDENZE COMPORTAMENTALI Nato nel 1965, laureato in Medicina all’Università degli Studi di Milano e specialista in Psichiatria dal 1997. Nel 2009 ha conseguito il Dottorato di Ricerca alla School of Mental Health and Neuroscience dell’Università di Maastricht. Dopo diversi anni trascorsi presso l’Ospedale San raffaele di Milano, è attualmente vice […]
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