Dilatazione del cuore: adattamento compensatorio o effetto meccanico?

    Pubblicato il: 23 Maggio 2018 Aggiornato il: 23 Maggio 2018

    DOMANDA

    Gentile dottore,

    le scrivo per cercare di soddisfare una mia curiosità.

    Spesse volte sento parlare di scompenso cardiaco causato da una dilatazione eccessiva del cuore. Ecco, dai miei studi precedenti posso spiegare questa cosa con la legge di Starling. Senza entrare troppo nel dettaglio, questa la legge ci dice che quanto più il cuore si dilata tanto più aumenta la forza di contrazione, fino ad un valore massimo, oltre il quale la forza diminuisce. Per cui è facile dedurre che in un paziente iperteso, ad esempio, il cuore compensi le resistenze periferiche con una dilatazione ventricolare fino ad un limite massimo, superato il quale si ha scompenso.

    Ecco, volevo però sapere se la dilatazione cardiaca (e quindi poi lo scompenso) è dovuta solo ad un adattamento attivo del cuore ad uno stress, oppure è possibile che il cuore si slarghi passivamente e irreversibilmente quando è costantemente messo sotto sforzo?

    Spero di aver posto in modo chiaro il mio quesito e la ringrazio anticipatamente per la risposta.

    Andrea

    RISPOSTA

    La legge di Starling da Lei menzionata è uno dei capisaldi della fisiologia cardiaca. Negli ultimi anni si è andato affermando però il concetto che un cuore che pompi contro resistenze elevate ( es stenosi aortica, ipertensione arteriosa) possa andare in scompenso per ridotta distensibilita’ secondaria all’ ipertrofia , nel qual caso non gioca tanto L’ aumento di volume che invece ha un ruolo fondamentale in altre situazioni come insufficienze aortiche e mitraliche.

    Alessandro Capucci

    Alessandro Capucci

    Professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nato a Faenza (Ravenna) nel 1948, si è laureato in medicina all’Università di Bologna nel 1973, dove si è specializzato in medicina interna e medicina dello sport. All’Università di Ferrara si è poi specializzato in malattie cardiovascolari. È professore ordinario di malattie dell’apparato […]
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