DOMANDA
Gent. Prof ,
sono curiosa di sentire suo parere in merito alla “terapia breve strategica” del prof Nardone.
Trovo grande verità nel suo metodo, perchè una persona non può passare una vita a dieta. Credo che la psiche umana possa sopportare per un determinato tempo una dieta, ma risultati alla mano, quando riprendi a mangiare quello che ti piace e non una fettina di vitello passata in una pentola antiaderente, i chili ritornano su e con gli interessi, vedi Maurizio Costanzo, Giuliano Ferrara. Secondo me il dietologo dovrebbe lavorare in stretto rapporto con uno psicologo, forse allora si che ci sarebbero risultati duraturi e molte meno frustrazioni. Premesso questo, mio marito, anni 58 H165, Kg 85, colester. tot. 256, LDL 168,HDL 35, trigliceridi 286, uricemia 8, lavoro sedentario, no attività fisica. 7.30 caffè, ore 9 cappuccio e brioche, ore 12, 70gr pasta con sugo leggero fatto in casa, 16 un frutto, ore 19 proteine +verdura +200 pane.tiroide ok. gradirei suo parere.
grazie
RISPOSTA
Gentile Lettrice,
consiglierei una presa in carico presso una struttura dove venga attuato un approccio intradisciplinare (comprenivo di Nutrizionista, Psicologo, Internista ecc.). Il nostro Istituto di Intra (VB) o Milano attua tale metodo, chieda una consulenza presso il Centro Obesità, verrà poi struttutato il percorso più idoneo.
Cordialmente,
Dr. Virginia Bicchiega