Diminuire e poi interrompere psicoterapia

    Pubblicato il: 18 Febbraio 2016 Aggiornato il: 18 Febbraio 2016

    DOMANDA

    Sono ormai 12 anni che sono in psicoterapia, sento di aver tratto dei benefici ma ora non sento di voler continuare anche perché non vedo altri progressi (questo mi viene fatto notare anche da mia moglie).
    Uno dei problemi per cui sono in terapia è proprio il fatto di non riuscire ad esprimere ciò che voglio e a sostenere la mia idea.
    Mi spinge ad interrompere anche il fatto di aver avuto recentemente una figlia e voglio stare con lei e mia moglie più tempo possibile, in parte incide anche il fattore economico.
    Lavoro su turni e fino ad ora riuscivo ad organizzarmi in modo da essere presente alle sedute, ora se non riesco ad avere turni giusti rinvio la seduta.
    Ho detto la mia psicoterapeuta che vorrei vederci due volte al mese, ma lei svicola dicendo che non si può fare così e che ne dobbiamo parlare.
    Come posso fare ?

    RISPOSTA

    Gentilissimo,

    l’opinione che posso offrirle è naturalmente un’opinione “da esterno”, nel senso di non conoscere nulla della situazione se non l’aspetto temporale e il suo punto di vista espresso in termini molto generali.

    Premesso ciò, sicuramente il paziente – cioè ognuno di noi che, in un momento della propria vita, richiede un aiuto psicologico e viene definito “paziente”, o “cliente” – ha tutto il diritto di decidere della propria situazione, parlandone quando e come vuole con il/la terapeuta e, comunque, scegliendo cosa vuol fare.

    Come hanno affermato numerosi clinici, la psicoterapia è un “percorso”. Si giunge fino ad un certo punto, e molto dipende dalla coppia terapeuta-paziente. Si arriva fin dove si è capaci di arrivare, insieme.

    Dopo ben 12 anni – un periodo sinceramente molto, molto ampio – mi sembra naturale optare per altre scelte di vita. Anche in base al fatto che lei ha avuto dei miglioramenti.

    Capita spesso che dopo un certo tempo la psicoterapia entri in una situazione di stallo. Non bisogna aver timore di dire ciò che si pensa e si sente, soprattutto poi con la sua psicoterapeuta. Tenga conto che la sua psicoterapeuta è li per lei, non viceversa!

    Si senta “leggero” e libero si scegliere. Un domani, se vorrà, potrà proseguire il percorso con altri interlocutori.

    Con i migliori auguri,

    Andrea Castiello d’Antonio

    Andrea Castiello Dantonio

    Andrea Castiello Dantonio

    PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA. Professore di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso l’Università Europea di Roma, è nato a Roma nel 1954, si è laureato in psicologia con lode. Psicologo e psicoterapeuta, si occupa di psicologia clinica, psicoanalisi, psicologia del lavoro e psicologia giuridica. È consulente tecnico d’ufficio del Tribunale di Roma. Curatore della collana […]
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