dipendenza affettiva

    Pubblicato il: 16 Maggio 2010 Aggiornato il: 16 Maggio 2010

    DOMANDA

    Spettabile dottoressa,

    Una persona che, oltre i 40 anni, vive ancora con sua madre, e non ha sviluppato la propria affettività verso altre persone, rischia di non essere equilibrato psicologicamente? O la solitudine a cui andrebbe incontro,rendendosi autonomo ma senza persone di riferimento dal punto di vista affettivo, sarebbe ancora più pericolosa?
    con profonda stima, Francesco

    RISPOSTA

    Caro Francesco, bisognerebbe, in primo luogo, conoscerre il motivo per cui questa persona di quarant’anni vive ancora con la mamma: se sente l’esigenza di avere un partner oppure no. Come risolve la sua vita sessuale. E, nel caso in cui non avverta l’esigenza di un partner, come mai non sente comunque l’esigenza di rendersi autonomo. Staccarsi dalla mamma, lasciare la casa dei genitori, è anche un modo per crescere. Il che non significa ovviamente tagliare i ponti con i propri famigliari, significa soltanto iniziare un percorso di vita tipico di una persona adulta. Bisognerebbe anche sapere se è la madre che trattiene o se è il figlio (o figlia) che non riesce a staccarsi. Oppure entrambe le cose. A volte una madre separata (o vedova) tende a trattenere un figlio (o figlia) con sé e il figlio si sente in dovere di restare per non lasciarla sola: si sentirebbe in colpa se se ne andasse. Ci sono però anche dei figli troppo insicuri per lasciare il nido materno. Insomma, bisogna capire quali sono i sentimenti che non consentono al figlio di svincolarsi dalla madre, non è detto che all’origine ci sia soltanto la solitudine.
    aof