DOMANDA
Buongiorno gent.Professore,
sono la mamma di Martina, 5 anni appena compiuti e le scrivo da Torino.
Ieri ho avuto un colloquio con la maestra della materna la quale mi ha esposto un problema di cui non me me sono mai accorta ovvero parla di disturbi comportamentali e mi riferisce di essere seriamente preoccupata.
Tutto ciò ovviamente mi fa soffrire.
Dice che quando le da le schede da fare deve ripetere due tre volte e poi le fa oppure ne fa una al posto dell’altra.
In classe socievole , non rispetta molto le regole perché é molto ribelle.
In classe c’è la cuginetta con cui si coalizza molto.
Martina é una bambina molto brillante e molto agitata, parla molto bene già da piccolina, ha iniziato a camminare verso i 16 mesi
Soffre di linfonodi pertanto manca spesso all’asilo causa appunto otiti, influenza e malesseri in generale. Ama disegnare e lo fa anche molto bene. Conosce i numeri e le lettere in inglese e scrive qualche parola. Spesso cade e inciampa diciamo che é anche molto distratta.
Ha una sorellina di 2 anni quasi che ultimamente sgrida per farla piangere e poi abbracciare.
Noto che da poco é molto gelosa di me poiché comunque tolgo dello spazio a lei.
Frequenta danza e nuoto.
Ottimo rapporto con il papà ed i nonni.
Questo il quadro un po’ in generale.
Io penso sia distrazione ma vorrei un suo parere.
La ringrazio molto
Manuela
RISPOSTA
Gentilissima, sua figlia di 5 anni appena compiuti, quando deve fare le schede ha bisogno che la sua maestra di scuola dell’infanzia le ripeta il comando due o tre volte e una volta che inizia a farle le fa, oppure ne fa una al posto di un’altra. L’insegnante perciò si mostra preoccupata e ipotizza “disturbi comportamentali”. Naturalmente, la risposta della maestra di scuola dell’infanzia (una volta chiamata ‘materna’) ha avuto l’effetto di farla soffrire. Mossa da questo sentimento, è stata spinta a chiedere il parere di un esperto al riguardo. Le dico subito che, dal quadro che lei fa della situazione (sua figlia è socievole, anche se non rispetta le regole visto che le sembra abbia un temperamento ‘ribelle’, ottimo rapporto con il papà e i nonni, anche se in classe c’è la cuginetta con la quale si “coalizza molto” e ha una sorelline di 2 anni che sgrida per farla piangere e poi abbracciarla) non sembra emergere alcun problema: tutto sembra a posto. Quindi, mi sento di tranquillizzarla. Naturalmente, vi è in lei la curiosità di capire un pò meglio il comportamento e il mondo interiore, mentale di sua figlia, anche per avere maggiori strumenti con i quali poter aiutarla nella sua crescita. E’ sempre complesso cercare di comprendere il comportamento di un essere umano. Nel caso dei bambini, lo è ancora di più. Questo per svariate ragioni che, in sintesi, si possono riassumere in due punti: sviluppo del cervello (sistema nervoso centrale integrato con il sistema nervoso periferico) e trasformazioni radicali e continue delle strutture e delle funzioni della mente. Due punti che contribuiscono in misura rilevante a differenziare radicalmente i bambini dagli adulti. Esiste però un ‘indizio’ molto importante per cercare di ‘entrare’ nel mondo mentale di sua figlia: ha una sorellina di 2 anni che ultimamente sgrida per farla piangere e poi abbracciare. Si potrebbero esaminare molti altri aspetti del comportamento di sua figlia, come insegnano le ricerche a livello internazionale che oggi sono condotte in varie parti del mondo. Ma questo ‘indizio’ mi sembra quello che merita una attenzione particolare perché, probabilmente, ci sonsente di trovare il ‘filo di Arianna’ che ci conduce nel mondo interiore di sua figlia. La mia ipotesi è che sua figlia, quando interagisce con la sua maestra, tenda a identificarsi con la sorellina di 2 anni. Questo fatto la spinge a non comportarsi da Martina, bimba di 5 anni che ama disegnare, conosce i numeri e le lettere in inglese, oltre a scrivere qualche parola. Ma come la sorellina di 2 anni. Questo la spinge ad avere necessità di maggiori attenzioni. Per questo motivo, ipotizzo, avverte la necessità che la maestra le ripeta le consegne due o tre volte e, quando fa le schede, ne fa una al posto dell’altra. Con questo comportamento, probabilmente, sua figlia esprime la necessità di ottenere più attenzioni da parte della sua maestra. Tutto questo fino al punto da fare preoccupare la maestra che infatti è stata spinta a dirle quelle cose che l’hanno fatta soffrire così intensamente: sua figlia avrebbe dei disturbi comportamentali. La maestra ha osservato il comportamento di sua figlia con le “lenti” della sua mente e non con quelle di sua figlia. Per questo motivo ha interpretato come “disturbo comportamentale” i sentimenti di sua figlia Martina che, invece, sente il bisogno di avere le stesse attenzioni che lei dedica alla sorellina di due anni. Cosa fare allora? Ce lo dice sua figlia Martina stessa: darle un pò più di attenzioni. Il primo figlio soffre di più dell’arrivo di una sorellina o di un fratellino. Il secondo figlio nasce già nella condizione di spartire l’amore dei genitori con la sorellina o il fratellino che esiste già, prima che lei/lui nascesse. Quindi anche se dovrà fare un pò di sforzi (ma i figli richiedono sempre, a qualunque età, ai genitori di compiere ‘sacrifici’: è nella loro natura di figli) le consiglio di avere qualche piccola attenzione in più per Martina che, probabilmente, in questo momento, si sente più vulnerabile, fragile. Infatti anche lei stessa ha notato che è “molto gelosa” di lei “poiché comunque tolgo dello spazio a lei”. Ecco, cerchi di farle sentire che “non le toglie alcuno spazio”, anche se si occupa della sorellina di 2 anni che ha bisogno di maggiori cure naturalmente. Tantissimi auguri a lei e Martina, oltre alla sua meravigliosa famiglia, Luigi Aprile