DOMANDA
Buonasera Dottor Camporese.
Sono un uomo di 47 anni, all’età di 23 iniziai a soffrire di prostatite-uretrite-pollachiuria. Dopo svariati tipi di ecografie e radiografie ed anche una video esplorazione trans-uretrale, non fu trovata che una una piccola traccia di calcificazione alla prostata e diagnosticata la prostatite causata da fattori ignoti dato che i vari esami colturali delle urine e tamponi dettero tutti risultati negativi. Furono fatti comunque vari tentativi di cura a più riprese con antibiotici ed antinfiammatori, mictasone ed altri che adesso non ricordo. Tutto fu inutile.
Non ho mai avuto ristagno vescicale. Da allora i miei sintomi non sono mai più spariti: frequenza spaventosa della minzione anche 10 o più volte al giorno, dolore e senso di pressione sovrapubico, dolori vari in zona perianale, dolori all’uretra, sensazione di contrattura della muscolatura del perineo, dolori e fastidi e a volte lievi pruriti sul glande e da un anno circa una certa diminuzione intermittente della potenza dell’erezione e della sensibilità alla stimolazione sessuale e diminuzione del volume di emissione dello sperma. Appena ho un po di urina in vescica la devo fare al più presto perchè subito ho sensazione di pressione e dolore. Non ho però il classico bruciore nell’uretra durante la minzione, se non in qualche rarissima occasione.
Aggiungo che inoltre da circa una decina di anni soffro anche di colite, con grande frequenza nelle sedute al bagno, che a fasi alterne va un po’ meglio ma che comunque è diventata anch’essa sempre presente. Adesso sono talmente tanti anni che vivo in questa condizione che incredibilmente mi ci sono quasi abituato. Ma ultimamente la compagna con la quale sto da circa 12 mesi ha iniziato ad avere disturbi simili ai miei ma al femminile. Pertanto dopo varie ricerche ed esami è emerso che lei ha la candida e UREAPLASMA. Conseguentemente rifaccio anche io un’ urinocoltura generale che risulta in tutto negativa ed un tampone uretrale anch’esso negativo. Infine faccio poi nuovamente un esame delle urine più specifico e stavolta anche a me viene trovato l’ureaplasma. Sospetto adesso di avere un’infezione cronica data da questo micoplasma e di averla da moltissimo tempo, ben 24 anni, ma all’epoca dell’insorgenza dei miei sintomi non c’erano esami abbastanza specifici da evidenziarlo.
La mia compagna a fatto una cura antibiotica con MINOCIN, la quale su consiglio del suo medico ho provato a fare anche io ma subito dopo l’assunzione della prima capsula ho avuto un attacco di diarrea e mal di pancia talmente forti che ho deciso di interrompere, ma forse ho fatto male ed avrei dovuto proseguire. Lei ha portato la cura a termine senza un miglioramento apprezzabile, ma non sapendolo abbiamo avuto un paio di rapporti non protetti e forse avendola io reinfettata lei non è potuta forse migliorare. Abbiamo a questo punto pensato di rifare entrambi e contemporaneamente la cura con MINOCIN, aggiungendo alla terapia il D-MANNOSIO del quale abbiamo sentito parlare tanto positivamente, e l’uso di preservativo nei rapporti per il periodo di cura. Le chiedo a questo punto dottore se potesse gentilmente darmi un suo parere e consiglio per aiutarci ad uscire una volta per tutte da questo duraturo stato di malessere.
Sinceramente grazie.
RISPOSTA
Innanzitutto eviti di pensare a un’infezione, per di più cronica, da Ureaplasma. I suoi disturbi, così come li rappresenta, sono sicuramente di origine prostatica. Probabilmente ha bisogno di un buon urologo, in grado di valutare con attenzione la situazione della sua ghiandola prostatica. Quanto alla terapia antibiotica, sia nel suo caso, che nel caso della sua partner, è assolutamente inutile. Il fatto stesso che la sua compagna non abbia avuto alcun beneficio, sta ad indicare che la causa dei suoi disturbi non è affatto l’Ureaplasma. Piuttosto, probabilmente avrà un dismicrobismo vaginale, che andrebbe correttamente inquadrato (così come i suoi disturbi prostatici), valutando la quota di lattobacilli presente e il pH vaginale.