DOMANDA
- Gentile dottore,
ho 44 anni, ed ho sempre sofferto di bruciori di stomaco e di un moderato reflusso gastroesofageo, nel senso che dopo aver mangiato qualcosa molto rapidamente o di difficile digestione sento proprio la risalita del cibo lungo l’ esofago e alla gola. Da tre mesi, in seguito a severe crisi d’ansia con attacchi di panico, disturbi del sonno, scatti d’ira dovuti alla sofferenza per la separazione prolungata dalla mia compagna, si è presentato dapprima un senso di nausea e poi accentuandosi ancora l’ansia, qualche sporadico rigurgito, accompagnato da un lieve dolore addominale sotto lo sterno. Di rado ho un senso di nodo alla gola che passa quando bevo e in genere quando mi rassereno. Non vomito e le feci sono normali di colorazione ordinaria. Ma nel frattempo mi sono preoccupato per due episodi in cui ho notato una modesta quantità di sangue nella saliva. E nonostante alla visita otorinolaringoiatrica lo specialista abbia riscontrato una fragilità capillare alla gola dovuta ad una faringite cronica accentuata, la cosa mi desta una certa preoccupazione che si aggiunge al mio delicato stato emotivo. Per cui vorrei chiederle quanto debba essere messo in relazione allo stato fortemente ansioso e quanto ad eventuali problemi allo stomaco. E se si possono attribuire gli episodi di sangue nella saliva alla sola fragilità capillare della gola.
RISPOSTA
Gentile Lettore, sicuramente lo stato emotivo gioca un ruolo importante nel determinare una larga parte dei suoi sintomi . Per attenuare la componente causata dal reflusso gastroesofageo sarebbe opportuno effettuare una terapia con farmaci anti secretivi acidi anche in modo continuo per almeno 2 settimane . In caso di persistenza della sintomatologia e se non effettuata in passato può essere considerata la possibilità di un esame endoscopico .
