DOMANDA
buonasera professore,
mio figlio 32 anni da 10 in cura per psicosi con diagnosi iniziale da disturbo bipolare slanettizzato da uso di hascisc. Prima risperdal che non teneva lontano da uso hascisc poi ziprexa 10 – 15 mg die. Migliorato e raggiunto un po di equilibrio anche con psicoanalisi ( lacaniana) Purtroppo non ha mai più avuto da 5/6 anni grandi rapporti sociali e sempre lavori non continuativi ma non per colpa sua .( ha sempre assunto 10/15 mg di ziprexa)comunque era riuscito a fare corsi serali e raggiungere buona preparazione come grafico- Tre mesi fa si è di nuovo scompensato causa colloquio di lavoro andato male.. in cura di nuovo con 20mg di ziprexa + depakin 500 crono 750 mg al giorno ultime analisi lipasi e amilasi alte il suo pschiatra da oggi vuole gradualmente togliere il depakin e introdurre il carbolitium 300 mg mattino e sera + ancora ziprexa 20 mg die ;siamo preoccupati per effetti collaterali del litio anche perchè cominciava ad equilibrarsi con il depakin anche se con fatica ma almeno l’ansia era scomparsa.Attendo con fiducia un suo parere a riguardo grazie di cuore
solo un padre
RISPOSTA
La situazione descritta è complessa e delicata, impossibile dare una risposta circostanziata; per quanto riguarda il litio, va ricordato che è una sostanza che si è dimostrata spesso efficace nel controllo degli episodi di malattia; non è il caso di preoccuparsi eccessivamente degli effetti collaterali, una volta escluse particolari controindicazioni (es. disturbi della tiroide, disturbi renali, disturbi cardiaci) ed effettuando il controllo periodico della concentrazione del litio nel sangue (litiemia), che consente di evitare gli effetti tossici, cioè quelli più gravi; il disagio per eventuali altri effetti collaterali, sui quali è bene chiedere precisazioni direttamente allo psichiatra curante, è paragonabile a quello di altri farmaci.
