DOMANDA
Illustre prof. Biondi,
arrivato a 77 anni porto ancora dentro un macigno d’ansia mai rimosso per una forma congenita di superficialità e per aver avuto tanta energia fisica, in gran parte orientata ossessivamente verso il sesso. Mi sono laureato e ho avuto una buona carriera professionale perchè sono stato un pragmatico e non, per i motivi di cui sopra, un “intellettuale” proprio per la difficoltà di applicarmi in studi e approfondimenti vari. Oggi (la pensione, la malattia, l’età e alcuni eventi negativi che hanno fatto venir meno certi meccanismi di difesa dall’ansia) mi ritrovo purtroppo a prendere atto che quel macigno non solo sussiste ma che ha iniziato a prendere il sopravvento nella mia vita quotidiana condizionandola parecchio. Le domando: cosa posso fare alla mia età per tentare di rimuovere questo peso che la notte non mi fa dormire complice un disturbo respiratorio? Una terapia coi suoi tempi lunghi e, forse, il rischio della depressione? Una terapia di supporto? Gli psicofarmaci? L’ipnosi? Vede, professore, un’idea ricorrente è che qualcosa o qualcuno mi costringa a star fermo; che una brutta malattia mi immobilizzi o che mi mettano una camicia di forza…Cinema, concerto, teatro…sempre con una vicina via di fuga ma non per attacchi di panico, magari comincio a tirar su col naso! Durante il giorno posso anche, fra mille distrazioni, ritornare ad essere allegro e spiritoso, ma la notte e in quel po’ di sonno che faccio viene fuori di tutto!
Grazie, Mario
RISPOSTA
Gentile Mario, le suggerisco di chiedere un consulto con uno specialista in psichiatria, presso una delle strutture ambulatoriali collegate col servizio sanitario nazionale (ospedali, Asl, università): il collega, dopo un’attenta visita, potrà indicarle la strada migliore per la risoluzione del suo problema.
Cordiali saluti
Prof. Massimo Biondi