Disturbo del sonno neonato

    Pubblicato il: 15 Luglio 2019 Aggiornato il: 16 Luglio 2019

    DOMANDA

    Buongiorno professore, le scrivo per chiederle un aiuto. Mio figlio compirà 4 mesi il 14 luglio e sono ormai 5 settimane che si sveglia di notte in continuazione. Si era arrivati ad un equilibrio in cui il bimbo si svegliava sono una volta alle 4 e prendeva un biberon di latte e si ri addormentava ma da 5 settimane è un inferno. Ha sempre avuto difficoltà ad addormentarsi (vuole essere ninnato o in braccio o sul passeggino è una volta addormentato lo metto nel suo lettino). Non all’atto io ma prende il Nutramigen per un sospetto di intolleranza alle proteine del latte ma usa prendere il seno per ninnarsi e quel poco latte che ho lo prende o per addormentarsi o quando è nervoso. Ho sentito della sleep regression del quarto mese ma possibile che in 5 settimane nessun miglioramento? Cosa posso fare per aiutarlo? Grazie, Romina

    RISPOSTA

    Cara Signora,

    si potrebbe trattare di sleep regression ma l’errore è quello di farlo addormentare al seno o dare il seno quando è nervoso. Durante la notte richiederà sempre il seno per addormentarsi ed anzi si sveglierà proprio per cercare il seno. Dovrebbe eliminare questa associazione seno-sonno mettendo il bambino nel lettino o nel lettone prima che sia completamente addormentato.

    Poi deve creare una routine per l’addormentamento e successivamente provare ad applicare i consigli descritti sotto.

    1. Creare un rituale all’addormentamento (es. salutare tutti i giochi, raccontare una favola, cantare la ninna-nanna, ecc.) perché il bambino associ una condizione piacevole all’inizio del sonno
    2. Il bambino va messo nel letto solo con pochi oggetti familiari che possono tranquillizzarlo durante i risvegli notturni
    3. Stare con il bambino fino a che questo è tranquillo; dite una frase che dovrà essere sempre la stessa, ad esempio: “Mamma ti vuole bene, ma da adesso tu imparerai a dormire da solo insieme ai tuoi peluche e ai tuoi giocattoli”
    4. Quindi lasciare la stanza, spiegando al bambino dove si va e perché (es. la mamma va in cucina a bere un po’ d’acqua e torna subito)
    5. Mentre siete fuori dalla stanza (e ogni volta che uscirete nelle fasi successive) parlate al bambino anche da lontano rassicurandolo che state tornando
    6. Se incomincia a piangere, lasciarlo piangere per un breve periodo (5-10 secondi) prima di intervenire
    7. Andare a rassicurare il bambino lasciandolo nel suo letto (se piange prendetelo in braccio e calmatelo, ma cercate poi di rimetterlo nel letto). Rimanete nella sua stanza fino a che si tranquillizza, interagite il meno possibile con lui.
    8. Lasciare di nuovo la stanza, spiegando ancora al bambino dove si va e perché (es. la mamma va in bagno e torna subito). Questa volta l’intervallo dovrà essere un pochino più lungo (20-30 secondi)
    9. Se incomincia di nuovo a piangere ritornare in stanza, rassicurare il bambino prendendolo in braccio o lasciandolo nel suo letto. Rimettetelo nel letto e rimanete nella sua stanza fino a che si tranquillizza, interagite il meno possibile con lui.
    10. Uscire dalla stanza con un’altra scusa e aspettare più a lungo (40-50 secondi) prima di intervenire nuovamente
    11. La prima sera si può decidere di aspettare fino a 1-2 minuti e poi lo si fa addormentare così come era abituato il bambino (ad es. cullandolo in braccio)
    12. Se possibile mettetelo nel lettino prima che sia completamente addormentato, altrimenti fatelo addormentare completamente e mettetelo nel lettino.
    13. La sera successiva si ripetono le stesse cose dal punto 1 al punto 12, allungando i tempi di ogni intervento di 10 secondi.
    14. Quindi la seconda sera si aspetta in totale fino a 3 minuti e poi lo si fa addormentare così come era abituato il bambino (ad es. cullandolo in braccio)
    15. La terza sera si aspetta in totale fino a 4 minuti e così via nelle altre sere.
    16. Lo stesso comportamento va tenuto per i risvegli notturni seguendo lo schema riportato nella tabella.

     

    Tempi di attesa durante i risvegli notturni prima di intervenire

    Giorno I risveglio II risveglio III risveglio Risvegli successivi
    1 10 secondi 15 secondi 20 secondi 25 secondi
    2 20 secondi 25 secondi 30 secondi 35 secondi
    3 30 secondi 35 secondi 40 secondi 45 secondi
    4 40 secondi 45 secondi 50 secondi 55 secondi
    5 50 secondi 55 secondi 60 secondi 65 secondi
    6 60 secondi 65 secondi 70 secondi 75 secondi
    7 70 secondi 75 secondi 80 secondi 85 secondi

    N.B.: i tempi di attesa descritti sono indicativi e possono variare in più o in meno; va analizzata la situazione logistica e ambientale (es. appartamento o villino isolato, tolleranza dei vicini, ecc.), la qualità della relazione madre-bambino e il livello di stanchezza dei genitori.

    Oliviero Bruni

    Oliviero Bruni

    DISTURBI DEL SONNO NEI BAMBINI. Responsabile del Centro del sonno all’Università La Sapienza di Roma. Nato nel 1956 a Roma, si è laureato presso Università La Sapienza di Roma e si è specializzato in neuropsichiatria infantile nello stesso ateneo. Dirige l’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma ed è ricercatore confermato alla […]
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