Disturbo ossessivo compulsivo in tarda età

    Pubblicato il: 18 Giugno 2020 Aggiornato il: 18 Giugno 2020

    DOMANDA

    Buongiorno prof.Rizzardo,
    sono un anziano di Roma, affetto da sempre da un disturbo ossessivo compulsivo che paradossalmente mi è servito nel lavoro e nella carriera. Oggi però che sono in pensione questo disturbo è diventato un problema, accompagnato tra l’altro da un profondo blocco d’ansia che ricordo fin dall’infanzia. Temo di non avere più l’età per una psicoterapia, che forse mi manderebbe in depressione, per cui le chiedo cosa posso fare per migliorare il mio equilibro e concedermi sonni tranquilli.
    La ringrazio gentile professore per il consiglio che vorrà darmi.
    Cordiali saluti, Matteo

    RISPOSTA

    Il suo problema principale potrebbe essere più il pensionamento che il disturbo ossessivo. Da quanto scrive si deduce che lei possa presentare più una personalità con tratti ossessivi che un vero disturbo ossessivo compulsivo, perché sottolinea il vantaggio che può aver avuto da questo tipo di personalità. Infatti i sintomi di un disturbo ossessivo compulsivo sono disturbanti e spesso impediscono l’efficienza lavorativa, al contrario dei tratti di personalità che possono favorire attività che richiedono ordine, sistematicità, cura del dettaglio ecc. caratteristiche tipiche del perfezionista. Gli aspetti comuni alle due condizioni sono il bisogno eccessivo di controllo che nel caso della personalità ossessiva viene raggiunto appunto tramite il perfezionismo ma che non viene ottenuto nel caso del disturbo ossessivo se non a spese di rituali o altro ma a volte nemmeno in questo modo. Il risultato è l’ansia eccessiva che a sua volta alimenta ulteriori sintomi. Bisogna comunque considerare che spesso le due condizioni si possono associare ma sicuramente il pensionamento ha modificato radicalmente un equilibrio a cui si era adattato generando insicurezza e il risveglio dell’ansia. Non è necessario pensare a una psicoterapia vera e propria ma un consulto con uno psichiatra potrebbe aiutarla a precisare meglio la sua condizione, a valutare l’opportunità o meno di una terapia farmacologica, ma soprattutto a trovare strategie nuove per utilizzare gli aspetti positivi dei tratti ossessivi, per esempio orientando i suoi interessi verso attività dove il perfezionismo, l’ordine la ritualità possano ridarle il senso di controllo che ha perso, come dimostra il risveglio dell’ansia.

    Renzo Rizzardo

    Renzo Rizzardo

    ESPERTO IN DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA. Già professore a contratto di psichiatria all’Università di Padova. Nato a Basiliano (Udine) nel 1946, si è laureato e specializzato in psichiatria a Padova. È stato responsabile del centro di salute mentale dell’Università di Padova e coordinatore regionale per il Triveneto della Sirp (Società italiana di riabilitazione psicosociale). Si […]
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