dolore addome inferiore destro

    Pubblicato il: 21 Dicembre 2020 Aggiornato il: 21 Dicembre 2020

    DOMANDA

    Gentile dott.ssa,
    ho 41 anni, non fumatrice né bevitrice, leggermente in sovrappeso, da circa un anno, a fasi alterne, ma ultimamente sempre più spesso, soffro di un dolore addominale in fossa iliaca destra, alternando alcuni giorni in cui sto bene ad altri in cui lo avverto in modo continuativo, sotto forma di fitta, “morso”, a volte più pungente/bruciante, a volte più sordo ma sempre presente, spesso accentuato dai movimenti (stirarsi, piegarsi), la sensazione è quella di avere un palloncino gonfio dentro che preme, sempre sul lato destro dell’addome inferiore (a volte si irradia al fianco, a volte alla schiena). Sembra indipendente dalla defecazione (che risulta normale) e dal ciclo mestruale.
    In questo periodo ho effettuato:
    Visita gastroenterologica con ecografia addominale: il medico rilevò un po’ di generica infiammazione nel colon cieco.
    Effettuati 2 cicli di Rifaximina (2 pastiglie al dì) e fermenti lattici, ma senza esiti apprezzabili.
    Esami sangue: Fibrinogeno 514 mg/dl, Ferritina 7 ng/ml, Calprotectina fecale 65. Il resto (VES, PCR, emocromo, transaminasi, colesterolo, trigliceridi, glicemia, bilirubina, creatinina, urine…) tutto nella norma.
    Il 23/10 sotto consiglio gastroenterologo effettuo Colonscopia fino a ileo terminale: negativa.
    Il 25/11 Visita ginecologica con ecografia transvaginale: negativa.
    Il 29/11 mi reco in pronto soccorso in quanto il dolore era forte e presente da due giorni ininterrottamente, temendo attacco di appendicite: visita ed esami del sangue: tutto nella norma (tra l’altro il fibrinogeno era abbassato a 412 mg/dl).
    Il 03/12 nuova visita gastroenterologica con ecografia. Il medico insiste che secondo lui c’è un po’ di infiammazione al colon e mi prescrive Mesalazina, 2 compresse al dì, che ho appena iniziato.

    Alla luce di tutto quanto sopra le chiedo se sia il caso di fare ulteriori accertamenti (tac? risonanza addominale?), oppure se va ricondotto a un dolore “colico funzionale”, come mi ha accennato il ginecologo, probabilmente dovuto a vari fattori, tra cui l’alimentazione?
    Sarebbe plausibile una condizione di infiammazione cronica dell’appendice?
    Non so più che pesci prendere, il dolore persiste e vorrei evitare di imbottirmi di antidolorifici senza capire da cosa è causato.

    Ringraziandola, la saluto cordialmente.

    RISPOSTA

    Cara Signora, direi di attendere l’effetto della mesalazina sulla probabile causa infiammatoria.

    Ci vogliono 2-3 settimane.

    Mi riaggiorni, se avra’ piacere.

    Cari saluti.

    Patrizia Burra

    Patrizia Burra

    Patrizia Burra

    Dirigente di primo livello presso la divisione di gastroenterologia dell’ospedale di Padova. Nata nel 1958 a Cividale del Friuli (Udine), si è laureata in medicina nel 1984 e si è specializzata in gastroenterologia nel 1988. Nel 1993 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in scienze epatologiche. È responsabile scientifico del centro regionale veneto […]
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