DOMANDA
Buongiorno Mi rivolgo a voi perché ho un problema che mi trascino da circa 4 anni e non riesco a risolvere. Premetto che tutto è iniziato dopo un raschiamento alla decima settimana di gravidanza. Da allora soffro di un dolore quasi costante al mio fianco sinistro che spesso non mi fa dormire la notte. Se sto a pancia sotto esercitando un po’ di pressione sembra che il dolore si calmi ma non passa mai del tutto. A volte mi da la sensazione di una massa che vorrei letteralmente strappare via e il dolore si irradia anche all’inguine e in parte alle gambe. Purtroppo anche avere rapporti col mio compagno è doloroso: anche la stessa penetrazione fa male. È inutile dire che ho visto diversi medici che mi hanno fatto fare ecografie complete all’addome e transvaginali oltre che diverse terapie per infezioni vaginali ma non ho mai risolto. Ho fatto anche alcuni pap test dopo che il primo subito dopo il raschiamento aveva evidenziato un ascus ma da allora tutti i pap test sono stati negativi. Molti medici mi stanno facendo orientare verso un problema gastrointestinale: l’unica diagnosi che ho avuto finora è quella di colon irritabile ma anche trattando tale problema non ho grandi benefici. Sono molto demoralizzata e preoccupata: sento e leggo di persone che per problemi simili ai miei hanno scoperto di avere pstologie serie come endometriosi o altre patologie all’utero ma i medici con cui parlo sembrano sempre minimizzare i miei “fastidi”. Non so più che fare: la qualità della mia vita è molto peggiorata: non dormo bene, sono sempre stanca e star male mi rende difficile relazionarmi con gli altri. Vi chiedo dunque cosa posso fare. Quali analisi, accertamenti o controlli. Vorrei solo capire che cos’ho e tentare di risolvere
RISPOSTA
Buongiorno, è naturalmente difficile dare consigli ad una paziente che ha già eseguito decine e decine di visite ed esami.
Un dolore al fianco è certamente in prima ipotesi riferibile al colon sinistro, come già detto. L’endometriosi certo è una possibilità, ma non può sfuggire ad una mano esperta ed a certi esami strumentali ( risonanza, ecografia). Consulti un esperto di endometriosi se già non lo ha fatto. Se questo dovesse dare parere ancora negativo, allora può essere opportuno uscire dalla medicina tradizionale e sentire il parere di un osteopata.