DOLORE LOMBO-SACRALE CRONICO

    Pubblicato il: 18 Marzo 2012 Aggiornato il: 18 Marzo 2012

    DOMANDA

    Gentile dottore,le chiedo un parere per una paziente di 64 anni affetta da dolore cronico lombo-sacrale sinistro da due anni. Eseguita TAC(2010):L4-L5 protrusione discale circonferenziale con impronta sul sacco durale ed impegno foraminale, più accentuato a sin. L5-S1 protrusione discale posteriore mediana, con impronta sul sacco durale. Modeste alterazioni artrosiche. Irregolarità artrosiche interapofisarie al passaggio lombo-sacrale. Ridotto tono calcico. Eseguita RM lombo-sacrale(2011):iniziali dilatazioni dei dischi intravertrebrali tra L3-L5 del tutto prive di effetti compressivi sulle strutture sacco-radicolari. No segni di processi espansivi intradurali. Rarefazione ossea di natura osteoporotica associata a sostituzione adiposa sacro-iliaca. Marcata ipotrofia della muscolatura paravertebrale posteriore. Eseguita DEXA lombare(2012): L2-L4 riduzione contenuto minerale osseo, con T-score -4,1, marcata osteoporosi. Il dolore è cronico e sempre circoscritto: la mattina molto lieve,poi aumenta progressivamente e in posizione seduta. Sollievo con il movimento, piega la schiena senza dolore. Terapie senza risultati: osteopata, terapie del dolore (iniezioni di cortisone), ozonoterapia, pranoterapia, fisioterapia. Attività fisica: pilates, cyclette, camminare. Medicine: attualmente CONTRAMAL 23 gocce due volte al giorno, tutti i giorni. Sollievo momentaneo con apparecchio TENS.La ringrazio sentitamente per un suo parere perché non sappiamo più cosa fare, Sara

    RISPOSTA

    Vanno considerati due problemi distinti.
    L’osteoporosi riscontrata va trattata dopo aver completato l’iter diagnostico che prevede gli esami di laboratorio di screening.
    Per la problematica del dolore lombosacrale cronico a sinistra, si può certamente impostare un trattamento ma è necessario arrivare ad una diagnosi e ad una caratterizzazione del paziente, cosa che può essere fatta solo dopo una attenta visita e la valutazione degli esami eseguiti (che vuol dire non solo leggere il referto ma guardare criticamente le immagini e correlarle con i riscontri oggettivi che si possono registrare visitando la paziente). Quindi è opportuno rivolgersi ad uno specialista della colonna vertebrale.