dolori da secondarismi

    Pubblicato il: 11 Giugno 2010 Aggiornato il: 11 Giugno 2010

    DOMANDA

    Gent.mo dott. Codipietro
    scrivo con la preghiera di volermi indicare un farmaco, non pesante ma efficace, contro i dolori da secondarismi da ca prostatico, ormai diventati numerosi. Faccio presente di aver provato il flaminase ( a base, mi pare, di ananas) ma senza alcun beneficio. In attesa ringrazio e porgo distinti saluti

    RISPOSTA

    La prescrizione dei farmaci antidolorifici non può prescindere dalla accurata ananmnesi patologica di ogni singolo paziente. L’algologo stesso è il primo a riconoscere i limiti dovuti agli effetti collaterali dei farmaci che utilizza e sa che cosa voglia dire personalizzare la terapia per quel determinato paziente che è diverso da tutti quelli che ha visitato in precedenza.
    Inoltre l’algologia non prevede la prescrizione estemporanea di una terapia, ma la vera e propria “presa in carico” del paziente. Quindi è necessario affidarsi ad un centro algologico sapendo che i colloqui saranno una sfida prolungata nel tempo contro il dolore, sia esso oncologico o cronico benigno.

    Questo non significa che non esistano linee guida piuttosto precise che ci guidano nella scelta terapeutica. Nel 1986 sono comparse le prime linee guida OMS, che
    prevedono che il dolore di grado lieve venga trattato con farmaci come il paracetamolo, gli antiinfiammatori tradizionali o anti-Cox2 e lAcido Acetilsalicilico.
    Un dolore di intensità media della sintomatologia, nel caso in cui i primi non siano sufficienti, prevede l’assunzione di codeina o tramadolo.
    Per i dolori severi occorre prendere in considerazione la terapia con oppiacei: buprenorfina, morfina, ossicodone, idromorfone, metadone, fentanyl.
    Il passaggio da uno scalino all’altro è regolato da precise regole. Ognuno di questi farmaci viene somministrato a dosaggi che variano con la sintomatogia e con la risposta del paziente. Ad essi vengono associati alcuni famaci adiuvanti.

    Vi è poi tutta una serie di interventi chirurgici percutanei per eliminare il dolore che non risponda a questi farmaci, che viene eseguita in centri di buon livello e che viene comunemente definita il “quarto scalino della scala OMS”.

    Data la mole delle informazioni e la qualità dell’esperienza che occorrono per la prescrizione , ci si deve affidare ad un centro di algologia che possa seguire i pazienti nel tempo e che sia in grado di fornire tutti e quattro gli scalini di trattamento.

    E’ con un po’ di orgoglio che posso dire che la maggior parte dei dolori che ci vengono sottoposti possono allo stato attuale del progresso medico essere controllati o per lo meno trattati a parte alcune rare eccezioni.

    Luigi Codipietro

    Luigi Codipietro

    Dirigente medico di primo livello al servizio di terapia antalgica e rianimazione dell’Ospedale Parini di Aosta. Nato a Carignano (Torino) nel 1972, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Torino nel 1998 e specializzato, presso lo stesso ateneo, in anestesiologia e rianimazione. Ha poi conseguito anche il dottorato di ricerca in pediatria sperimentale, […]
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