doppia terapia antiaggregante

    Pubblicato il: 17 Luglio 2013 Aggiornato il: 17 Luglio 2013

    DOMANDA

    Buonasera.
    Ad un paziente e’ stato’ messo uno sten medicato a fine dicembre 2012. Per 1 anno avrebbe dovuto prendere Clopidogrel 75 1 cpr die, cardioaspirina 1 cpr die. In data 12/7/13 gli e’ stata sospesa la terapia x sostituirla con Clecxane 4000 in previsione di un intervento. Successivamente i medici hanno fatto riprendere con urgenza la doppia terapia antiaggregante. Chiedo: dopo quanti giorni il rischio di trombi x la sospensione della terapia diventa possibile?
    Ringraziando x l’attenzione, porgo distinti saluti.

    RISPOSTA

    Gentile Amica,
    Dipende molto dal tipo di stent medicato, alcune tipologie presentano un rischio di trombosi acuta per un periodo di tempo più limitato. Genericamente si assume il rischio più significativo nei primi sei mesi.
    Le strategie vanno pensate tenendo conto dell’urgenza dell’intervento chirurgico e del rischio emorragico dell’intervento stesso: in generale si raccomanda di mantenere almeno la monoterapia con cardioaspirina. Solo gli interventi in “compartimenti chiusi” costituiscono una controindicazione assoluta alla monoterapia con aspirina a basso dosaggio (es. neurochirurgia, orecchio interno, etc.).
    E’ difficile essere precisi su quando e di quanto aumenti il rischio di trombosi di stent alla discontinuazione degli antiaggreganti. La diminuzione di efficacia farmacologica è però questione di “giorni” e la chirurgia è “pro-trombotica”, quindi anche la fase perioperatoria è interessata dal rischio
    Il Clexane non è un antiaggregante, ma un anticoagulante, quindi non è adeguato a sostituire clopidogrel e aspirina.
    Come dicevo sopra però, la strategia deve tener conto di tutti i vari fattori: l’urgenza della chirurgia, il rischiotrombotico, il rischio emorragico, etc.