..consiglio…

    DOMANDA

    Un mese un fa ho conosciuto Marco e abbiamo iniziato a frequentarci. Le premetto che non siamo fidanzati, diciamo che tra noi al momento c’è una bella simpatia. Lui mi piace, mi diverte ma spesso non riesco a capirlo. E’ come se avesse una doppia personalità: un giorno ride e scherza e mi coinvolge in tutto, il giorno dopo sta in silenzio e mi osserva. Riflettendo su questa cosa ho notato che il suo atteggiamento si manifesta quando non gli “dedico attenzioni”, quando parlo con altri ragazzi o quando sono distratta da altre cose. Cambia atteggiamento e diventa menefreghista, quasi arrogante. Spesso mi sembra trattenuto, vedo che vuole chiedermi ma non lo fa, vuole parlarmi ma sta zitto. Se poi ci sono i suoi amici allora non si espone per niente. Credevo si trattasse di timidezza ma non è così perché con tutti gli altri e altre è un pagliaccio. L’altro giorno, parlando del più e del meno con un suo grande amico, ho capito che Marco ha contatti limitati con la sua famiglia (stanno in un città distante dalla nostra.) e che da sempre vive solo come un cane sciolto, senza punti di riferimento e senza regole. I suoi amici sostengono che la mancanza di una famiglia presente lo abbia fatto crescere “storto”. Marco non si confida con nessuno ma anzi, deve sempre dimostrare che lui non ha bisogno di nessuno e che da solo è forte. Vorrei riuscire ad avvicinarmi a lui, fargli capire che può fidarsi di me e aprirsi senza paure ma non so come fare vista la sua diffidenza…

    RISPOSTA

    Marco non è cresciuto “storto”, ma da solo; e quando si cresce da soli non mancano le difficoltà, soprattutto nelle relazioni profonde.
    Forse ha paura della propria fragilità e la nasconde sotto quel “vestito” scorbutico che viene fuori ogni tanto.
    Come aiutarlo? Lo puoi aiutare solamente se lui intende farsi aiutare e questo lo capirai con il tempo: se la vostra relazione assume connotati più stabili sarà normale confidarsi, aiutarsi, dirsi le cose e sperimentare nuove modalità di stare insieme.
    Qualora la diffidenza rimanesse costante e se Marco non accennasse neanche un po’ a lasciarsi andare e a fidarsi,, c’è poco da fare: o non gli piaci abbastanza o non è ancora tempo per Marco di mettersi in una relazione profonda.
    Nel frattempo però non ti venga in mente di fare la fidanzata-infermiera-psicologa-mamma!
    L’amore non è un surrogato e non lo deve essere. L’amore o c’è o non c’è; anche l’animo più ferito, con un piccolo sforzo (o chiedendo aiuto), può.
    Un cordiale saluto
    Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Psicologa e psicoterapeuta. Si occupa da anni del disagio degli adulti, dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie. È direttore scientifico del Festival Nazionale dell’Educazione; autrice di diversi libri e manuali per genitori e docenti; realizza e coordina progetti europei sull’educazione emotiva; conduce ‘scuole per genitori’; è formatrice di insegnanti e coordina la piattaforma online […]
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