..secondo lei…

    DOMANDA

    Gent.le Dott.ssa,
    frequento Fabio, un uomo di 30 anni, che per lavoro si è trasferito dal sud nella mia città. Divide l’appartamento, il lavoro e molto del suo tempo libero con due colleghi. Fabio mi piace, è simpatico, dolce, insieme parliamo e scherziamo. Quando siamo insieme lui è fantastico, a volte quasi intimidito ma quando siamo con i suoi amici cambia atteggiamento e inizia a fare “lo stupido”. Battute a raffica, discorsi senza senso, tono alto della voce e tante stupidate. In più è meno affettuoso con me rispetto a quando siamo soli, lo diventa solo quando i suoi amici sono distratti da altre cose. Tengo a precisare che i suoi amici sono single, felicissimi di esserlo, fanno una vita senza regole e non tifano per la nostra storia, anzi vorrebbero che anche lui fosse single. Fabio si fa influenzare moltissimo dal loro modo di fare. Ultimamente faccio fatica a frequentarli tutti insieme, i loro discorsi mi annoiano e mi sento sempre di “troppo”. Se solo Fabio ragionasse con la sua testa sarebbe una persona migliore. Ho paura che loro possano condizionare le sue scelte, i suoi pensieri, la nostra storia, perché immagino che, vivendo insieme, qualcosa si raccontino. Perché a volte gli uomini hanno questi atteggiamenti così ridicoli e tanta paura di perdere la loro libertà? Cosa mi consiglia di fare con Fabio?

    RISPOSTA

    Cara lettrice,
    cambiare atteggiamento e modo di essere a seconda dei contesti e delle persone con cui stiamo fa parte dell’essere umano; provi a pensarci, non è forse anche lei diversa con le sue amiche, quando vi ritrovate insieme per una “serata fra donne”? Nel gruppo, inoltre, tende a crearsi una sorta di “cameratismo” e ciò avviene in forma diversa sia agli uomini che alle donne; dalla psicologia il gruppo viene addirittura considerato come un’entità a sé, non solo data dalla sommatoria delle caratteristiche dei singoli, ma dotato di una propria forza. Mi sembra di capire che il suo rapporto con Fabio vada bene e che le difficoltà si presentino solo nel momento in cui anche lei frequenta i suoi amici oppure al pensiero che questi possano influenzare negativamente le scelte del ragazzo; se uscire con tutto il gruppo, appunto, le crea dei problemi, lasci pure che il suo ragazzo si ritagli degli spazi per farlo da solo, in modo lei da non essere infastidita e lui da non doversi magari comportare come non vorrebbe, per compiacere gli uni o gli altri. In una coppia ricavarsi ciascuno uno spazio per sé è davvero importante, per poi ritrovarsi insieme con più piacere. Relativamente alle sue preoccupazioni, se il rapporto con il suo fidanzato è stabile, basato su sentimenti veri e solidi, non si preoccupi, perché il tempo darà ragione alla vostra storia e nemmeno gli amici potranno remar contro!
    I migliori auguri,
    Dott.ssa Piana

    Sonia Piana

    Sonia Piana

    SPECIALISTA IN TERAPIA FAMILIARE. Psicologa e psicoterapeuta presso la residenza sanitaria assistenziale San Giacomo di Torino. Nata a Torino nel 1977, si è laureata in psicologia clinica e si è specializzata in psicoterapia sistemica relazionale. È consulente-formatrice in alcune cooperative del Piemonte, soprattutto per tematiche sull’handicap e sul lavoro di equipe nei contesti sociali. I […]
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