DOMANDA
Gentile dottore, vorrei una risposta precisa a quella che per me è una domanda semplice ma a cui non ho ancora avuto una risposta chiara: perchè sul foglio illustrativo del Deniban trovo scritto “trattamento a breve/medio termine della depressione” quando questa affermazione non è presente per gli altri psicofarmaci? Per quale motivo (indipendentemente dalla risposta personale del paziente)si consiglia per questo farmaco “breve/medio termine”? Quantificando a quanto tempo può, genericamente, corrispondere? Grazie.
RISPOSTA
La domanda è semplice, non la risposta. Bisognerebbe fare un lungo discorso su quali sono le basi scientifiche che sostengono le indicazioni dei farmaci, da un lato, e dall’altro sulla validità delle diagnosi psichiatriche, per capire che purtroppo esiste un’ampia opinabilità su queste indicazioni. Basti pensare che per la stessa molecola da 50 mg di amisulpride (il Deniban appunto), nel Regno Unito viene riportata come indicazione la schizofrenia, come del resto in talia per dosaggi superiori. In effetti l’amisulpride non è un antidepressivo, ma un antipsicotico che a basse dosi ha un’azione stimoltante sulla dopamina (mentre ad alte dosi la inibisce); questo spiegherebbe un’azione stimolante della molecola con possibili effetti positivi in fome moderate di depressione, come il disturbo distimico, che è l’indicazione in Italia per il Deniban da 50 mg (non il disturbo depressivo maggiore). Come fa rilevare lei, l’indicazione sulla durata del trattamento dovrebbe essere lasciata alla valutazione degli effetti da parte del medico (così è riportato nelle indicazioni inglesi). Ci sarebbero molte altre considerazioni da fare, ma qui non è possibile.