ecografia al seno

    Pubblicato il: 22 Luglio 2012 Aggiornato il: 22 Luglio 2012

    DOMANDA

    buongiorno
    ho 43 anni, normopeso, pratico sport, e ho allattato per un totale di 55 mesi le mie bambine, c’è un unico caso di carcinoma al seno in famiglia (zia materna di 70 anni) io non ho mai fatto terapie ormonali, escluso l’eutirox per un lieve ipotiroidismo secondario. Mia madre ha tolto diverse cisti al seno sempre benigne. Ciò premesso, nel 2008 l’ecografia al seno rilevava formazioni benigne (fibroadenomi) di al massimo 6-7 mm. La mammografia sia nel 2010 che quella della scorsa settimana ha dato esito negativo, essendo però il tessuto mammario molto denso ho completato la diagnosi con un’ecografia, che ha rilevato tre noduli, due praticamente invariati rispetto al precedente controllo, uno invece (la radiologa non era neppure sicura fosse la stessa formazione, non aveva fatto lei l’ecografia precedente) di 13-15 mm, ipoecogeno,polilobata. Nel referto non dice nulla circa i margini (che a me sembrano netti, ma non sono certo una radiologa) mi rimanda ad un controllo annuale, ma a voce mi dice di far un agoaspirato per sicurezza. Il mio medico curante mi manda da un’altra radiologa, perchè non era soddisfatto della risposta della prima. Faccio bene? sarebbe meglio far l’agoaspirato? devo preoccuparmi? la ringrazio anticipatamente

    RISPOSTA

    Cara Lettrice, lo sa che le donne che hanno allattato i propri figli hanno meno rischi di tumore al seno. Sia serena, la vedo molto puntigliosa e responsabile nei controlli e le raccomando di perseverare nella sua adesione alla diagnosi precoce. La mammografia è un esame salvavita; un recentissimo studio danese ha dimostrato che la riduzione di mortalità legata a questo esame arriva fino al 49% dei casi.
    Detto questo, non possiamo nascondere che esistono delle eccezioni, riconducibili essenzialmente a tre fattori: la densità dei tessuti della mammella, che possono in alcuni casi mascherare il nodulo; un tipo di tumore, raro ma esistente, a crescita rapida, che diventa visibile in pochi mesi; un carcinoma di tipo lobulare, che per un certo periodo di tempo non è visibile.
    C’è poi un quarto fattore, che riguarda tutta la medicina, ed è quello dell’errore, che purtroppo non possiamo escludere in nessuna attività umana. Per ridurre il rischio dei primi tre fattori è stata introdotta da anni l’ecografia, regolarmente associata o alternata alla mammografia. Tuttavia, anche utilizzando l’ecografia in modo corretto, non possiamo escludere a priori che qualche lesione sfugga all’indagine diagnostica. Non per questo però, credo, dobbiamo rinunciare a salvare la maggioranza dei casi che invece riusciamo a intercettare.
    In conclusione, se l’agoaspirato la rende più tranquilla lo faccia ma non è indispensabile.
    Un augurio affettuoso
    Umberto Veronesi