Ectasia radice aortica e aorta discendente

    DOMANDA

    Ill.mo Prof. Di Bartolomeo,

    Ho 63 anni, peso 93 chili e altezza 172 cm con leggeri problemi ipertensivi: di famiglia abbiamo tutti la minima un po’ alta. Da un ecocardiografia fatta alcuni giorni fa il cardiologo scrive: Riscontro ad eco di controllo di dotto di botallo pervio con VSn e VDx non dilatatai, FE VSn 62%, PAPs 21, disfunzione diastolica I grado , shunt sin-dx con caratteristiche restrittive, ectasia radice aortica e aorta ascendente (47-44 mm, arco 37 mm). Del dotto di botallo non era mai emerso nulla fino a questa visita, come anche per l’aorta acsendente. Mi è stato detto di non preoccuparmi per il dotto di botallo ma di fare un controllo per l’aorta fra due anni e che posso svolgere normali attività, consigliato di assumere una terapia antipertensiva tutti i giorni con la seguente diagnosi: pervietà del dotto di botallo con shunt sn-dx di grado lieve, senza sovraccarico dx e sin. Ipertensione arteriosa con lieve ectasia dell’aorta ascendente (44 mm). Posso gentilmente sapere un suo parere in merito? Posso davvero non preoccuparmi e fare un controllo fra 2 anni?

    Grazie infinite per la sua cortese risposta.

    Giancarlo Basile

    RISPOSTA

    Egregio Sig. Basile,

    per quanto riguarda il dotto di Botallo, va tenuto sotto controllo il riflesso che questo può avere sulla funzionalità ventricolare sinistra e sulla pressione arteriosa.

    Per quanto riguarda l’aorta ascendente non posso essere del tutto esaustivo in quanto lei non mi ha fatto sapere se la valvola aortica è tricuspide o bicuspide. Infatti, se la valvola è bicuspide, i diametri dell’aorta vanno tenuti sotto controllo con maggior frequenza con ecocardiogramma. Se la valvola aortica è tricuspide, per ora, il controllo può essere effettuato una volta all’anno.

    L’ipertensione arteriosa, se non curata, è molto pericolosa anche con diametri dell’aorta come i suoi.

    Io le consiglio di evitare di mangiare condito con sale da cucina, di iniziare una dieta dimagrante (è infatti in sovrappeso) e di assumere farmaci beta bloccanti.

    Cordiali saluti,

    Prof. Roberto Di Bartolomeo

    Roberto Di Bartolomeo

    Roberto Di Bartolomeo

    Professore ordinario di cardiochirurgia all’Università di Bologna. Nato a Torre dei Passeri (Pescara), si è laureato all’Università di Bologna. Nello stesso ateneo, si è specializzato in chirurgia cardiaca, chirurgia vascolare e chirurgia generale. Dirige l’unità operativa di cardiochirurgia del policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna. È direttore della scuola di specializzazione in cardiochirurgia dell’ateneo […]
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