DOMANDA
Egregio Dottore vorrei sottoporLe un episodio che mi è capitato l’anno scorso al termine di un intervento di settoplastica in ospedale:
Dopo l’estubazione, pz vigile orientato con capacità di respirazione autonoma, presenta improvvisa desaturazione (<95%). All'auscultazione toracica segni di scompenso cardiaco, con espettorazione notevole e rosata. Nell'impossibilità di poter applicare una ventilazione non invasiva per il tamponamento nasale, si procede ad intubazione ***tracheale(non capisco la scrittura), previa sedazione, per continuare la ventilazione in CPAP in CRTI. L’equipe stessa mi ha detto che la causa è stata “imponderabile” e sconosciuta e che “scompenso cardiaco” è stato scritto di corsa per spiegare l’edema polmonare sopravvenuto. Cercando su internet ho visto che i miei sintomi (12 ore di terapia intensiva, tentativo di respirare dimenandomi..) erano tipici di un NPPE (negative pressure pulmonary edema), vorrei sentire il Suo parere. La ringrazio.
RISPOSTA
Gentile signore credo che i termini imponderabile e sconosciuto siano impropri. Credo che si possa parlare di evento inaspettato e abbastanza raro. Da quanto Lei mi riporta non sono in grado di dire con sicurezza la causa che ha scatenato quello che sembra proprio un edema polmonare. Non conosco la sua anamnesi cardiologica nè sono a conoscenza di come è stato il decorso intraoperatoria. Ma, se la prima fosse totalmente negativa, ovvero non ci sono patologie misconosciute al cuore, e il decorso intraoperatorio non avesse avuto anomalie, come ad esempio una eccessiva somministrazione di fluidi, si può pensare proprio che l’edema polmonare fosse un NPPE, causato magari da una ostruzione delle vie aeree non prontamente corretta.
Cari saluti