Edema spongiosa ossea

    DOMANDA

    Buongiorno Dr. Varenna, sono Angela ho 45 anni della provincia di Cosenza, ho subito un trauma da schiacciamento alla mano sinistra a dicembre 2019, riportando frattura composta al secondo dito e ferite al terzo e quarto dito, dopo un mese di immobilizzazione ho subito iniziato la fisioterapia, per 58 sedute, ma l’edema all’IFP del terzo e quarto dito è aumentato provocandomi rigidità e impossibilità all’estensione e flessione completa della mano.
    Così seguita da una fisiatra ho fatto la risonanza magnetica da cui è emerso: aspetto irregolare è discontinuo della corticale dell’epifisi distale della falange prossimale del terzo e quarto dito, in esiti di frattura ove si osservano edema della spongiosa ossea e reazione periostale; fini irregolarità, in esiti, si osservano anche a carico della base della falange intermedia del terzo e quarto dito, con aspetto edematoso delle rispettive capsule articolari(IFP). Questi 2 aspetti non erano emersi con le radiografie fatte in precedenza.
    La terapia che mi è stata prescritta: clody 200 mg (1 ogni tre giorni per 5 settimane, 1 a settimana per 3 settimane e 1 ogni 15 gg ( per 3 volte)+ ideos 500 per le prime 5 settimane+ 20 sedute di magnetoterapia. Da precisare che prendo anche Dibase 25.000 UI 1 volta a settimana perché la prendevo già da prima. Ad oggi dopo 3 settimane di clody l’edema si è ridotto ma il movimento non è migliorato quasi per niente, non riesco a fare il pugno. Dottore mi aiuti non so più cosa fare, avrò il completo recupero seguendo questa terapia, le 58 sedute di terapia le avevo già fatte prima di scoprire l’edema della spongiosa ossea, adesso faccio gli esercizi a casa già da un mese e mezzo. La prego mi faccia sapere se è il caso di fare una visita da lei al più presto sono molta preoccupata che si trasformi in necrosi, sono già passati 6 mesi dal trauma. Grazie per l’attenzione cordialità

    RISPOSTA

    Gentile sig.ra,

    al di là del fatto che dalla sua vicenda non si comprende se lei sia affetta da algodistrofia o se le alterazioni RMN di edema osseo siano esclusivamente la conseguenza del trauma, penso che l’unica strada sia quella di proseguire con la FKT attiva e passiva al fine di recuperare il deficit funzionale.

    Cordialità.

    MVarenna

    Massimo Varenna

    Massimo Varenna

    ESPERTO IN ALGODISTROFIA. Responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell’istituto Gaetano Pini di Milano. Nato a Varallo (Vercelli) nel 1959, si è laureato in medicina all’Università di Milano nel 1984 e si è specializzato in reumatologia nel 1988. È professore a contratto presso la scuola di specializzazione in ortopedia […]
    Invia una domanda