DOMANDA
Gentile Prof.,
mia madre ha una lieve insufficenza renale con creatinina a 1.33 considerato che ha una malattia autoimmune e deve assumere cortisone ( deltacortene ) e considerato che ha dolore al rene destro , vorrei sapere se la causa potrebbe dipendere dal DELTACORTENE .
La Ringrazio e La Saluto .
A Presto
RISPOSTA
Gentile Danilo,
la sua domanda ha interesse generale perché spesso si pone il problema di eventi successivi all’inizio di una terapia con un farmaco, che fanno sospettare un ruolo diretto del farmaco. In altre parole questi sono i cosiddetti “eventi avversi” dei farmaci. Nelle sperimentazioni cliniche qualsiasi evento viene segnalato, indipendentemente dal suo nesso di causalità (ovvero indipendentemente dal fatto che il farmaco sia la causa effettiva del problema). Solo dopo attente analisi e ulteriori prove si riesce a stabilire questo nesso di causalità. A volte è difficile stabilirlo ed il problema può emergere solo dopo che moltissimi pazienti sono stati trattati con il farmaco. Un esempio di ciò è il nesso tra l’uso di una classe di antibiotici, i chinolonici, e la rottura di tendini.
Quando sorge un problema, come nel caso di sua madre, la prima domanda da porsi è se esista questo nesso di causalità. Per quanto noto fino ad oggi, il cortisone non determina dolori. Peraltro non è detto che sua madre abbia un dolore renale, in quanto spesso un dolore in corrispondenza dei reni ha una genesi diversa, ad esempio può essere un dolore che origina dalla colonna vertebrale o da un danno muscolare. Peraltro il cortisone è spesso utilizzato come potente antinfiammatorio in caso di dolori osteoarticolari, tanto che è vietato nelle attività sportive.
Un’ultima considerazione a mio parere importante è infine il rapporto tra l’importanza della terapia e quella degli effetti collaterali. Questo è ben noto ai pazienti che prendono farmaci anti-tumorali, che sopportano pesanti effetti avversi dei farmaci nella speranza di poter guarire da una malattia mortale. Tornando al caso di sua madre, le malattie autoimmuni possono avere gravi conseguenza, per cui prima di interrompere una terapia prescritta per questo tipo di malattie è di fondamentale importanza riparlare con il medico che l’ha prescritta. Non esiti quindi a rivolgersi al collega che segue sua mamma. cordiali saluti,
Dot. Maurizio Gallieni