DOMANDA
Buongiorno Dottore,
sono usa signora di 68 anni che, sofferente da alcuni anni di attacchi vertiginosi da tutti diagnosticati come “sindrome di Meniere”, due anni orsono sono riuscita a risolvere il mio problema dopo essere stata sottoposta ad elettroencefalogramma che cosi’ recitava:
Referto: AF di medio voltaggio, simmetrica, instabile ed irregolare con alfa a 10 Hz, frammista ad attività rapida, reagente. Brevi ripetute sequenze di theta aguzzo ed onde lente a morfologia aguzza frontotemporali sinistre. Non sostanziali variazioni durante HPN e SLI
Conclusioni: tracciato EEG con segni di disfunzione con aspetti “epilettiformi” in sede frontotemporale sinistra.
Dal momento della diagnosi (settembre 2014) sto assumendo 2 cpr/die di Matever (1000 mg al mattino e 500 mg alla sera). ogni 6 mesi ripeto l’elettroencefalogramma ma le conclusioni sono sempre le stesse. Volevo chiederLe se, secondo Lei, dovrò assumere le compresse a vita o se c’è qualche probabilità che possano essere ridotte o addirittura sospese anche perché mi provocano effetti collaterali abbastanza pesanti (irritabilità e stanchezza).
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti. Silvia
RISPOSTA
Gentilissima Silvia, la terapia va adattata all’andamento dei suoi disturbi e non in base ai reperti EEGrafici. Se i disturbi “vertiginosi” sono migliorati o scomparsi la terapia va continuata a lungo; se ha effetti collaterali che non sopporta o superiori ai benefici che la cura le da, in tal caso il medicinale che assume può essere sostituito con un altro. Eviterei di fare l’EEG ogni 6 mesi; a proposito, ha fatto una risonanza cerebrale ? Auguri