DOMANDA
Casualmente
mi è stato riscontrato ematocrito alto ( 48,9) e inviata al centro di ematologia del mio capoluogo. Spulciando tra le mie vecchie analisi ho notato che questo valore è alto da quasi 20 anni e nessuno mai melo aveva evidenziato come preoccupante. La dottoressa che ha effettuato la prima visita e prescritto un mare di esami, mi ha prescritto 1 compressa di Ticoplidina al giorno. A parte temere che i risultati delle analisi denotino una qualche malattia preoccupante, sono intimorita dall’ idea di essere schiava a vita di questo farmaco. Ho 58 anni, sto bene a parte un fastidioso acufene che mi perseguita da un paio di mesi e che la dottoressa ipotizza sia causato dalla viscosità del sangue. Mi intimoriscono tutti i possibili effetti collaterali del farmaco. Distinti saluti.
RISPOSTA
Buonasera. La prescrizione della ticlopidina solo sulla base di ciò che mi ha scritto mi pare un pò eccessiva. L’ematocrito non è comunque superiore al 50%, e può ancora essere considerato fisiologico. Se lei fosse un fumatore (o fumatrice), ad esempio, il suo ematocrito potrebbe essere giustificato solo per questo. La ticlopidina, inoltre, non è certo la prima scelta fra gli anti-aggreganti (a meno che non vi siano ragioni che controindichino l’uso dell’acido acetilsalicilico, ossia dell’aspirina). A fronte di un ematocrito superiore alla norma devono in primis essere escluse tutte le possibili cause di poliglobulia secondaria. E’ verosimile che il “mare di esami” a lei prescritti abbiano proprio tale finalità: quali sono i risultati di tali indagini? Le è stata fatta una diagnosi che giustifichi l’ematocrito leggermente elevato?
Cordiali saluti,
Francesco Onida