DOMANDA
Buona sera Professore, mia figlia ha 9 anni, ha avuto la prima crisi a Dicembre, si era appena addormentata, mentre eravamo in macchina e stavamo tornando da un viaggio e per noi è stato devastante perché non sapevamo cosa gli stesse succedendo, occhi sbarrati, spasmi e saliva che fuoriusciva dalla bocca, tutto questo è durato alcuni minuti e poi la bambina si è ripresa come nulla fosse stato.
Ci siamo fermati al primo ospedale di strada dove accettata in pronto soccorso hanno fatto tutti gli accertamenti di rito e un neurologo ci disse che sono episodi che nei bambini possono succedere e comunque ci consigliava un elettroencefalogramma al ritorno a casa.
Appena tornati abbiamo subito contattato una dottoressa che si occupa di questi casi e dopo l’elettroencefalogramma ci ha detto che era una forma di epilessia chiamata rolandica, da allora ha avuto tre episodi a maggio di cui il primo è durato alcuni minuti e i due successivi molto più brevi, e poi ne ha avuto uno ieri sera e uno oggi pomeriggio sempre di breve durata, tutti nella fase dell’addormentamento tranne uno di maggio che invece è successo la mattina prima di svegliarsi.
Ora deve ripetere l’elettroencefalogramma il 16 giugno, la dottoressa ci ha sconsigliato l’uso di farmaci è ci ha assicurato che queste crisi dovrebbero passare intorno ai 13/14 anni.
Abbiamo notato che mentre dorme ha degli spasmi alle braccia e alle gambe che durano tutta la notte a volte più forti e a volte più lievi sono come degli scatti come se prendesse la corrente e quando ha le crisi ha difficoltà a parlare e il braccio destro è come addormentato, comunque lei ricorda quasi tutto e sente quello che diciamo.
Cosa ne pensa? Che consigli ci può dare? Io e mia moglie siamo contrari a farle assumere dei farmaci come anche la dottoressa, ma esiste qualcosa che può assumere magari di naturale per farla rilassare? E che cosa dovrebbe evitare di fare per stare più tranquilla?
La ringrazio anticipatamente e la saluto cordialmente.
RISPOSTA
Gentile signora,
- l’epilessia rolandica è una malattia benigna, destinata a guarigione spontanea grazie a meccanismi fisiologici di accrescimento e maturazione del cervello. I farmaci antiepilettici non accelerano i processi maturativi che determinano la guarigione e possono essere quindi evitati, a meno che la durata, la frequenza e l’orario di comparsa delle crisi non siano tali da incidere negativamente sulla qualità della vita della bambina (e da quello che descrive non sembra che sua figlia rientri in queste eccezioni). La bambina fa crisi non perché è “agitata”, quindi non ha bisogno di alcun espediente (naturale o artificiale) per farla “stare più tranquilla”. Accetti con serenità questo evento ed esegua i controlli di rito: fra qualche anno sarà solo un ricordo.