DOMANDA
Gentile Dottore,
nel 2004, all’età di 2 anni appena compiuti, mio figlio é stato vaccinato con PREVENAR antipenumococcico.Esattamente 48 ore dopo é stato vittima di un episodio ipotonico-iporesponsivo. Al momento delle dimissioni dal servizio di Pediatria nella cartella clinica si parla di episodio di “assenza” (esami neurologici negativi) senza nessun riferimento alla vaccinazione. Quell’episodio é stato per me traumatizzante e da allora mio figlio non é stato più vaccinato. Io stessa faccio fatica a richiamarlo alla memoria per l’angoscia di morte che mi ha procurato. Ma vorrei fare chiarezza per il bene del mio bambino che frequenta gli scouts e non ha copertura antitetanica. La reazione che ha avuto mio figlio rientra tra gli effetti collaterali del vaccino, estremamente rari: perdita acuta del tono muscolare accompagnato da pallore, quasi cianosi, mancata risposta agli stimoli ambientali, l’impressione che il respiro si fosse fermato…Forse tutto è durato 10 minuti, forse 15…Dicono che gli episodi di ipotonia iporesponsiva non sono associati a conseguenze a lungo termine. Si tratterebbe di episodi transitori e senza rischi di sequele. Ma mio figlio è stato diagnosticato disprassico…Cosa ha provocato questo episodio ipotonico iporesponsivo? Cosa è successo nel suo cervello? Può non aver osssigenato sufficientemente? La disprassia potrebbe essere una conseguenza? L’episodio potrebbe ripetersi con la vaccinazione antitetanica? Quali precauzioni?E se invece fosse stato
RISPOSTA
Argomento spinoso e complesso:
-da un lato abbiamo la necessità di vaccinare la popolazione e questo ha radicalmente cambiato la storia delle malattie fino a farle scomparire nell’ultimo cinquantennio,
– dall’altra esistono degli effetti collaterali rarissmi e non facilmente prevedibili (putroppo) con cui fare i conti.
Se utilizzassimo un criterio razionale assoluto non vi sono dubbi che la pratica vaccinale, sempre più sicura ed attentamente monitorata anche dal punto di vista produttivo ed immunologico, non teme confronti: la storia lo documenta.
Si sottolinea che i “vaccini per l’allergia” non appartengono alla categoria dei vaccini antiinfettivi ma sono immunoterpie derivate da estratti naturali.
Compendo però la Sua angoscia materna: Le consiglio di rivolgersi ad un Neurologo per ridefinire con cura il caso di uo figlio.
Saluti
Prof A Tiri