DOMANDA
Buongiorno, le racconto in poche parole il mio percorso. Circa un mese fa ho sofferto di dolori lombari. Feci la radiografia ed il referto: discopatia tra L5 – S1 + una scoliosi convesse a sinistra..oltre al dolore lombare avevo anche la sciatica alla gamba sinistra fino al ginocchio. Feci sedute dal chiropratico, mi sono fatta consigliare una ginnastica e mi hanno riferito il Pilates. ho fatto pilates individualmente per circa un anno, ti dirò che sono stata meglio…ma circa due mesi fa ho avuto di nuovo lo stesso problema. Tanta infiammazione alla zona lombare (sciatica è meno, ma stavolta solo sul gluteo e gamba a destra). Ho fatto una risonanza magnetica e , oltre all’ernia al disco moderata tra L5 – S1 è apparsa anche h a protrusione tra L4 – L5. Al momento sono sotto cura da un fisioterapista osteopata ma vorrei capire se è meglio smettere pilates e praticare altro. Grazie mille
RISPOSTA
Mi dispiace che non mi fornisca la sua età e non dica se ha avuto pregressi traumi alla schiena; cerco di risponderle chiarendo alcuni punti fondamentali quando abbiamo un mal di schiena di origine meccanica come sembra dalla descrizione essere il suo. La radiografia è il primo esame da fare e la “discopatia” L5-S1 significa che il nucleo di quel disco è depressurizzato a causa di una lesione dell’anello fibroso. La concomitante scoliosi, se è modesta, influisce poco mentre se ha gradi di curvatura e di rotazione importanti predispone alla produzione di sovraccarichi su varie componenti della colonna vertebrale. Il dolore è un sintomo e l’origine meccanica è sempre difficile da individuare: può essere localizzato oppure riferito a quella parte del corpo servita dal nervo compromesso. Le protrusioni/ernie evidenziate dall’esame diagnostico successivo non necessariamente sono da reputare le uniche responsabili del dolore però dobbiamo tenerne conto perchè potrebbe essere una evoluzione di un problema più limitato che nel tempo è peggiorato. A questo punto un percorso “virtuoso” prevede un programma teorico-pratico da effettuare sotto la guida del laureato in scienze motorie che parte da un esame morfofunzionale e test posturali e motori per individuare eventuali alterazioni posturali abituali o dovute a mansioni lavorative e per trovare posizioni di decompressione da utilizzare anche a domicilio; questo tipo di approccio permette di personalizzare l’intervento motorio e di educazione comportamentale al fine di insegnare cosa si deve e cosa non si deve fare per risparmiare carichi sulla schiena a partire dalle normali attività della giornata. Parallelamente le esercitazioni devono riequilibrare la postura, insegnare a reclutare la muscolatura giusta e a modificare la geometria locale al fine di dare sostegno e evitare compressioni.
Come può capire niente viene lasciato al caso e soprattutto attraverso questa metodica, la Personal Back School metodo C.A.MO., si ottengono ottimi risultati in tempi brevi e la persona diventa autonoma nella gestione della propria schiena e del disturbo, impara a muoversi per non farsi del male e a “compensare” le eventuali posture incongrue, lavorative e non, esercitandosi autonomamente; ottimo per la prevenzione delle recidive anche nei casi di rimozione chirurgica dell’ernia. In questo percorso trovano spazio anche esercitazioni specifiche per la curva scoliotica.
Non dimentichiamo che il corpo riesce sempre a trovare un equilibrio e pian piano il dolore scompare anche senza intervento esterno, ma il fatto che da un primo periodo di benessere abbia avuto una ricaduta e uno stato infiammatorio importante significa che la scelta del metodo non è stata appropriata.
Sono estremamente favorevole a questo tipo di trattamento perchè si basa sulle conoscenze scientifiche utili per il problema, aiuta a comprendere meglio come siamo fatti e quali strategie adottare per il nostro benessere (www.metodocamo.it).