DOMANDA
Buongiorno,
attualmente ho 49 anni e due anni fa, a seguito di un episodio in cui mi sono bloccata, mi è stata diagnosticata tramite RM un’ernia del disco in L5-S1.
Seguita da un ortopedico ho curato la prima fase con iniezioni (toradol e muscoril) e successivamente con cicli costanti di fisioterapia ma, a quel primo episodio, sono seguite recidive più o meno violente con una media di 3 episodi l’anno.
L’ultimo il 16 ottobre scorso, a distaza ravvicinata dal precedente che era occorso il 12 agosto.
In quest’ultimo caso, per la prima volta, ho avuto anche irradiazione del dolore alla natica e alla gamba, dolore che permane tutt’ora, a venti giorni dalla fase acuta.
Il mio medico di base mi ha prescritto una visita dal neurochirurgo per valutare l’eventualità di un intervento e vorrei sapere se, dalla sua esperienza, ritiene che un’ernia che si è manifestata in modo così puntuale nel tempo e che sembra anche peggiorata in quanto ora ha interessato anche il nervo sciatico, può ancora risolversi da sola o se sia effettivamente arrivato il momento di pensare a una soluzione più radicale.
La ringrazio per un suo parere e per eventuali consigli che riterrà utile darmi.
Cordiali saluti,
Nicoletta Molinari
RISPOSTA
Gent.ma Nicoletta
la scelta su cosa fare dipende dalla sua condizione attuale (persistenza o meno del dolore, stato neurologico, presenza o meno di deficit neurologici). generalmente l’intervento è indicato in presenza di dolore persistente, anche se ridotto e soprattutto se altera la qualità di vita del paziente, o in presenza di deficit neurologici. ha fatto bene il suo medico a consigliarle una visita neruochirurgica: in tale occasione potrà essere visitata e si potrà valutare se sottoporla a procedura chirurgica o a fisioterapia o nuoto