DOMANDA
Gent.mo Dr. Trevisan,
mia madre, di anni 67, da qualche mese soffriva di forti dolori a livello lombare che si irradiavano lungo la gamba.
Abbiamo deciso di eseguire una RM lombosacrale-
Le espongo il REFERTO-
RM COLONNA LOMBOSACRALE
Esame eseguito con tecnica Spin Echo per immagini sagittali e assiali dipendenti da T1, con tecnica Gradient Echo per immagini sagittali dipendenti da T2*.
Avanzati fenomeni degenerativo-artrosici con spondilosi osteofitosica, osteocondrosi, ipertrofia apofisaria interarticolare a configurare stenosi rachidea lombare. L’osteocondrosi appare particolarmente evidente a livello dell’osso subcondrale sottostante le limitanti somatiche contrapposte ed adiacenti al disco L5 S1.
Protrusione postero mediana-paramediana destra D11 D12, ridotto in spessore e segnale per degenerazione gassosa, protrusione globale ma di modesta entità , con focalità postero mediana D12 L1. L1 L2 presenta una vistosa protrusione antero-bilaterale con osteofitosi concomitante ma senza significativi rapporti con lo speco rachideo retrostante, ed una erniazione contenuta postero laterale sn. Protrusione globale con maggior espressività antero laterale soprattutto destra L2 L3. Complessa discopatia L3 L4 con apprezzabilità di una erniazione postero paramediana sinistra parzialmente discendente e di una ulteriore erniazione in parte intraforaminale soprattutto extraforaminale destra. Ernia discale postero paramediana sinistra in parte ascendente nell’ambito di una protrusione soprattutto postero paramediana e laterale sinistra L4 L5. Ernia discale postero paramediana sinistra L5 S1 nell’ambito di un disco protruso globalmente, soprattutto posteriormente, irregolarmente ridotto in spessore e ipointenso soprattutto in T2 su base degenerativa e di vacuum.
Regolare il cono midollare.
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Potrebbe chiarirmi un pò le idee? é da operare?
La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione
Deninno Nicola
RISPOSTA
L’80% delle ernie discali non viene operata. Per decidere se è necessario l’intervento bisogna visitare e seguire nel tempo la paziente. Se è presente un disturbo neurologico progressivo, evidenziabile con la visita, o il dolore rimane importante nonostante una corretta terapia farmacoligica si può decidere di intervenire. Negli atri casi, i farmaci e la terapia fisica sono in grado di ridurre il dolore ed i disturbi nell’arco di 7-12 settimane.