ernia discale

    DOMANDA

    Salve,
    sono una signora di 45 anni e da tre mesi soffro intensamente per via di un’ernia discale. La risonanza magnetica ha evidenziato una perdita di sgenale con riduzione di ampiezza prevalentemente anteriore del disco L4-L5 e conseguente protusione circonferenziale posteriore che impronta il sacco meningeo.Lo studio del livello L5-S1 evidenzia un’ernia discalea destra che disloca laradice S1 destra.
    Dopo una cura a base di cortisone,trazioni lombari presso fisiatra in questi giorni sono sottoposta ad ozono terapia. Dopo 4 iniezioni, putroppo il dolore non è per niente diminuito. Mi è stato consigliato da diverse persone con esperienza di ernia discale di sottopormi a sedute presso un osteopata.
    La domanda che le pongo, da quello che può dedurre dalle poche informazioni che le ho riportato sopra, è se sarà necessario in caso di non miglioramento un intervento chirurgico e se eventualmente sono possibile altre strade alternative.

    Cordiali saluti
    La ringrazio per la disponibilità.

    RISPOSTA

    Cara Signora
    le linee guida internazionali che “regolano” le indicazioni all’intervento chirurgico sono raissumibili in modo sintetico in questo modo:
    – operare se il dolore persiste dopo tre mesi di trattamenti farmacologici
    – operare se il dolore è resistente anche ai cortisonici
    – operare chi ha un deficit neurologico congruo con l’ernia
    Credo che dopo tre mesi probabilmente la via chirurgica nel suo caso potrebbe essere presa in considerazione
    Distinti saluti
    Paolo Gaetani

    Paolo Gaetani

    Paolo Gaetani

    SPECIALISTA IN PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE. Dirigente di primo livello della clinica neurochirurgica del Policlinico San Matteo di Pavia. Nato a Milano nel 1956, si è laureato in medicina presso l’Università degli Studi di Pavia nel 1981, specializzandosi poi in neurochirurgia e in neurofisiologia clinica. È autore, assieme a Lorenzo Panella e a Riccardo Rodriguez […]
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