DOMANDA
Salve,
Lo scorso 29 settembre sono stato operato (interemilaminectomia) ad una voluminosa ernia discale espulsa a livello L5S1 destra che determinava una marcata compressione della cauda equina e delle radici di L5s1 di destra . Sono passati 2 mesi dall’intervento e dopo una RNM di controllo per via dei dolori insistenti al nervo sciatico ed al deficit della flessione plantare piede destro ed ipoestesia, si osserva una quota di fibrosi e quota discale che determina compressione a livello della superficie ventrale del sacco durale in sede paramediana a destra. Ho fatto alcuni cicli di tens e vis ma senza esito. Continuo a zoppicare e dopo poco aver camminato sento dolore sotto il gluteo e sul tallone, Non riesco a star seduto per molto tempo ma se sono sdraiato a letto il dolore si fa meno insistente anche se durante la notte mi giro continuamente per trovare una posizione comoda. Ho chiesto un altro parere e mi è stato consigliato di stare a riposo (a letto) per due settimana e di fare fisioterapia con tecnica mezieres per vedere se potranno esserci dei miglioramenti ed evitare il secondo intervento. Da circa 2 settimane prendo 150 mg di lyrica. Fare questo tentativo può servire in questi casi o l’intervento è la via risolutiva? Grazie, Maurizio.
RISPOSTA
Qualsiasi tentativo di tipo conservativo e’ lecito. Di fronte al fallimento pero’ di tutti i tentativi conservativi la chirurgia puo’ sempre rappresentare l’ultima via di uscita.
Cordiali saluti