Ernia espulsa

    DOMANDA

    Buongiorno Dottore e grazie anticipatamente per la Sua disponibilità. Desideravo sottoporLe la mia situazione. Sono un uomo di 40, alto 1.76 e peso 77 Kg. Ho sempre praticato nuoto non agonistico. Sono un geometra e quindi lavoro nella quasi totalità del tempo davanti ad un computer; per il tragitto andata e ritorno dal lavoro percorro quotidianamente 100 km in auto. Da circa un mese mi sono iniziati dei forti dolori inizialmente sulla schiena, a livello lombare, poi a seguito di terapia con Muscoril e Voltaren (ma potrebbe essere una coincidenza) i dolori sono scomparsi dalla schiena ma sono apparsi in intensità acutissima in tutto il percorso del nervo sciatico della gamba sinistra e in particolar modo sulla coscia (davanti) e sulla zona anteriore del polpaccio (scusi la mia ignoranza nei termini tecnici). La notte mi sveglio in continuazione e di soprassalto per il dolore appena cambio posizione nel letto, non riesco ad allacciarmi le scarpe da solo, ogni utilizzo delle fasce nervose della gamba è una tortura, cammino chiaramente “su di un fianco” e soprattutto sono logorato nel fisico e nella psiche dal dolore continuo. Ho effettuato una risonanza magnetica e riporto la trance più importante e indicativa: A livello L2-L3 è presente protrusione discale simmetrica posteriore che impronta il sacco durale e che impegna parzialmente i forami di coniugazione. A livello L3-L4 è comparsa piccola ernia discale postero-laterale sinistra che impronta il sacco durale e la tasca radicolare L4 omolaterale. A livello L4-L5 al confronto con l’esame precedente eseguito nel 2006 si apprezza un aumento volumetrico dell’ernia discale postero-laterale a sinistra, espulsa e migrata inferiormente ad occupare il recesso laterale omolaterale con conseguente compressione sul sacco durale e sulla tasca radicolare L5 da questo lato. Il mio medico di famiglia, dopo aver visto la risonanza, mi ha prospettato chiaramente un intervento chirurgico ma io, come tutti del resto, sono molto contrario a questa possibilità che poi, per esperienze di amici, raramente è risolutiva in modo definitivo. Sarei molto grato di ricevere un suo consiglio al riguardo, soprattutto in terapie non chirurgiche. La ringrazio vivamente per la Sua gentile attenzione.

    RISPOSTA

    gentile utente

    dai sintomi che riferisce e dagli esami da lei effettuati si tratterebbe di una lombosciatalgia in fase acuta.a prescindere dall’ernia lei presenta da quello che dichiara dei problemi di posture fisse mantenute per lungo tempo veramente dannose per la sua schiena.

    il mio consiglio è il seguente :aspetterei a farmi operare (c’è sempre tempo) mi farei prescrivere dal curante un esame elettromiografico per evidenziare eventuali danni al nervo sciatico.

    sarebbe utile un periodo di riposo di dieci giorni durante i quali effettuare terapia cortisonica a basso dosaggio con associata gastroprotezione.finita la fase acuta lavorerei sulla sua postura .

    rimango a disposizione per ogni eventuale suo chiarimento.

    buona giornata

    Maurizio Lopresti

    Maurizio Lopresti

    SPECIALISTA IN MEDICINA RIABILITATIVA ORTOPEDICA. Il dott. Lopresti è sia Fisioterapista che Fisiatra, ha lavorato in diversi ospedali pubblici e privati lombardi ricoprendo tutti i ruoli, da assistente fino al ruolo di responsabile. Ha insegnato per 20 anni al corso di laurea in fisioterapia presso l’ università Bicocca e la statale di Milano. Autore di […]
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