DOMANDA
Salve Dottor Campanelli
Scrivo per mio padre che all’età di 56/57 anni circa ha iniziato ad accusare una punta d’ernia, confermata poi dal medico visto anche il bozzo in zona inguinale.
Momentaneamente non gli fa male, ma avrei due domande da porle :
1) L’ernia inguinale può rimanere a vita o è sempre meglio operare a prescindere perché è improcrastinabile tale evento? In tal caso non avrei dubbi nel consigliare lei come chirurgo per mio padre.
2) Io pratico bodybuilding (senza uso di steroidi) e non presento ernie, ma mi è sorta una domanda : la familiarità in tema di ernie, si riferisce solo a quelle indirette congenite o anche quelle che si sviluppano con l’età ? Il fatto che mio padre l’ha sviluppata (oltre al mio essere un uomo) aumenta il rischio in me che sono suo figlio ? (nessuno dei suoi fratelli, né suo padre o altri parenti a me conosciuti sia nel ramo paterno che materno ha mai avute ernie, lui è l’unico).
Aggiungo che mio padre è un po’ in sovrappeso, non allena la zona interessata e pratica un lavoro dove spesso deve solleva carichi importanti anche a freddo.
Saluti
RISPOSTA
Buona sera,
ecco le sue risposte:
1) in linea di massima l’ernia e’ una patologia che progredisce e non vi sono presidi che possano impedirlo, quindi prima o poi va’ operata.
Il timing certamente dipende dalla sintomatologia, dall’obiettivita’ e dalle condizioni generali del paziente.
2) l’ernia inguinale non si trasmette con i cromosomi quindi non e’ ereditaria.
certamente esiste una familiarita’ , sulla quale poi si inseriscono fattori scatenanti ( sovrappeso, obesita’ fumo, lavori pesanti etc )
Cordiali saluti