esami università

    Pubblicato il: 12 Marzo 2013 Aggiornato il: 12 Marzo 2013

    DOMANDA

    Salve, sono uno studente di 20 anni. ho un problema con lo studio e non riesco a venirne fuori.l’anno scorso ho frequetato il mio primo anno di università. Fin da subito ho avuto problemi ad organizzarmi con lo studio e a trovare un metodo esatto; scrivevo un programma, ma non lo rispettavo mai.e cosi mi riducevo quasi sempre all’ultimo momento.Cosi a marzo del 2012 ho affrontato il mio primo esame e appena mi sono seduto , ho avuto un vuoto di memoria e alla prima domanda non ho saputo rispondere. Rimandato. Arrivato a giugno, mi presento per un ‘altra materia, questa volta riesco a superare l’esame ma decido di cambiare ateneo e trasferirmi, pur restando a giurisprudenza. avendo dato una sola materia, ho dovuto iscrivermi al primo anno del nuovo ateneo e ho inziato a seguire le lezioni, prendere appunti, viaggiare in treno e cosi via.sembrava tutto normale anche dal punto di vista dello studio,ma a distanza di un mese,già mi sentivo stanco e non riuscivo più a studiare..arrivato Gennaio, inizio uno studio matto e disperato per due materie che avrei dovuto dare nello stesso giorno a Febbraio. ARRIVA la tanto temuta data e niente.si ripete la scena. mi siedo, firmo e iniziano a farmi la prima domanda e rispondo ma non in maniera esatta.mi fanno la seconda ed entro nel pallone. cosi mi rimandano.dico ai miei che però ho superato uno dei due esami per non farl preoccupare.sono una persona molto ansiosa. a marzo dovrei ripetere l’esame.non so come fare. aspetto risposta,grazie

    RISPOSTA

    Buongiorno!
    Per quanto riguarda le difficoltà di cui mi parla, nella mia risposta distinguerò due diversi filoni: 1. il metodo di studio, 2. l’emotività al momento dell’esame
    In merito al primo, credo che lei, come tanti altri giovani, nel momento in cui ha dovuto organizzarsi lo studio da solo, abbia dovuto affrontare dei problemi di organizzazione e autocontrollo. Ci sono tanti accorgimenti da mettere in atto (ad es. un autocontrollo temporale, con un timer che suona ogni 20 minuti e lei trascrive cosa ha fatto in quei 20 min… etc). Potrà trovare molti testi che aiutano a studiare con metodo, anche io ne ho scritti alcuni.
    Per quanto riguarda invece l’ansia che insorge al momento dell’esame, vorrei cercare di capire se è un’ansia da prestazione oppure più generale che investe cioè tutta la percezione che lei ha di sè e la sua autostima. In ogni caso per questa difficoltà potrebbe essere indicato uno psicologo cognitivista. Cari saluti

    Rosa Angela Fabio

    Rosa Angela Fabio

    Docente di psicologia generale all’Università degli Studi di Messina. Si è laureata in filosofia a Messina nel 1986 e poi specializzata in psicologia alla facoltà di medicina di Milano nel 1989. Ha anche conseguito il dottorato di ricerca in psicologia sperimentale all’Università di Pavia. I suoi principali campi di ricerca sono i processi cognitivi relativi […]
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