esecuzione tac a 22 anni

    DOMANDA

    Gentile Dottore,
    ho 22 anni e due mesi fa sono andato due volte in pronto soccorso per degli svenimenti, che si sono poi rivelati dei comuni attacchi di panico. La seconda volta mi è stato indicato di eseguire una Tac all’encefalo senza mdc, ed io, senza conoscere i pur bassi rischi a lungo termine che comporta, e in uno stato di agitazione che mi ha impedito di ponderare attentamente la decisione, e di ascoltare mia madre, l’ho fatta. La Tac non ha rilevato nulla di organico, e ripensandoci dopo, è stato un esame non strettamente necessario e affrettato, che mi ha esposto inutilmente a una dose non trascurabile di radiazioni, pur essendo la macchina nuova e, da ciò che mi è stato detto, a emissività inferiore rispetto a macchine più datate. (ho eseguito anche una RM con mdc un mese fa per delle lievi parestesie, ma è risultata del tutto negativa, ed erano dunque legate a uno stato di forte ansia, anche perché si presentavano soprattutto durante gli attacchi di panico) Penso ora alla Tac con una amara preoccupazione, io che sono sempre stato entusiasta della vita e pieno di idee. La cosa si riversa sui miei, non riesco a evitarlo. Sarà bene eseguire dei controlli preventivi (tipo RM o simili) in futuro, o il rischio è così basso che se ne può fare a meno? E’ una preoccupazione giustificata, vista anche l’età?
    La ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione

    RISPOSTA

    Le radiazioni ionizzanti non sono certo innocue per l’organismo, ma cerchiamo di non esagerare ! Una Tc dell’encefalo poteva anche salvarle la vita se fosse risultata positiva. Ora, con il senno del poi, sappiamo non aveva nulla: ma se avesse avuto un problema acuto ? E la dose di radiazioni con le macchine moderne non è uguale a 0, ma comunque molto bassa. Non tale da creare preoccupazioni di nessun genere per un prosieguo normale della sua vita.
    Saluti

    Paolo Campioni

    Paolo Campioni

    Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica di Roma, dove si è specializzato in medicina nucleare e in radiologia (indirizzo radiodiagnostica). È professore di diagnostica per immagini e radioterapia all’Università di Ferrara e lavora presso l’Arcispedale S.Anna di Ferrara-Cona.
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