DOMANDA
Salve Dott. Varenna, 5 mesi fa mi procuravo la frattura della porzione anteriore del calcagno sx con abbondante edema intraspongioso, trattata con bendaggio elastico con ossido di zinco – arto in scarico e terapia farmacologica/fisioterapica: Dicloreum 150 mg, Clexane 0,4, Avernum 500, Clodron 200, Natemille, ciclo di 10 sedute di magnetoterapia. Al successivo controllo, lo specialista, dalla visione del RX eseguito (50 giorni dall’evento), diagnosticava SEGNI DI ALGODISTROFIA. Mi veniva prescritto di continuare la terapia in atto, plantare con scarico del retro piede, ciclo di chinesi terapia attiva e passiva gamba e caviglia sx. La ripetizione del RX (4 mesi) al piede, rileva una buona fase di consolidamento della frattura, confermando la sindrome ALGODISTROFICA. Oltre alla terapia in atto già citata, mi è stato prescritto: Medrol 16 per 20 giorni, l’abbandono del plantare, un ciclo di fisioterapia in acqua, un mese di magnetoterapia, 20 sedute di R.M.I.S.S. caviglia più piede sx. Sono molto preoccupata, quasi al termine della citata terapia, dopo cinque mesi dall’evento, ho riscontrato solo lievi miglioramenti, la caviglia è ancora molto gonfia, cammino con evidente zoppia e forti dolori, se rimango seduta per un po’ di tempo o mi alzo dal letto, ho serie difficoltà a deambulare. Sarebbe così gentile da indicarmi se la terapia è quella giusta, se vi sono alternative, quali sono i tempi di guarigione. La ringrazio infinitamente Francesca
RISPOSTA
Gentile sig.ra Francesca,
purtoppo di tutte le terapie che lei ha praticato nessuna ha dimostrazioni sicure di efficacia, con la sola eccezione del clodronato (Clodron) che tuttavia risulta efficace se somministrato per via venosa a dosaggi verosimilmente più elevati di quelli che Lei ha praticato.
Esistono oggi schemi terapeutici che impiegano il Neridronato che mostrano un profilo di efficacia sesnsibilmente superiore a patto che vengano praticati quanto più precocemente possibile.
Cordialità.
MVarenna