esito della PET in paziente di 77 anni

    DOMANDA

    Salve dott.Mio marito ha 77 anni ed in seguito ad una PET fatta il 10 u.s, le immagini total body hanno evidenziato nei limiti di risoluzione della metodica(5mm), aree di accumulo patologico del radiofarmaco a carico del VI segmento epatico (SUV max 111,2) e in fossa iliaca di destra (SUV max 13,5).
    Conclusioni: il quadro PET mostra aree ad elevato metabolismo glicidico nelle sedi anatomiche descritte.

    PER cortesia vorrei sapere se ci sarebbe da fare una terapia x evitare che si ripetano queste recidive, mio marito ha un cancro alla prostata(score 7) da 7 anni e fa una siringa di enantone ogni 3 mesi dall’inizio della scoperta del cancro, non essendosi potuto operare allora,secondo il parere di vari oncologi. A Febbraio 2011 è stato operato di urgenza (aveva poche ore di vita a ,detta dei medici del pronto soccorso,per occlusione intestinale e gli hanno asportato un tumore al colon levando così 15 cm d’intestino ed ora porta la stomia. Non ha potuto fare nessuna chemioterapia.Cque Le successive indagini strumentali erano negative ma ora in seguito a forti dolori attorno alla stomia ha fatto la suddetta PET per cui vorrei cortesemente sapere se potrebbe fare una termoablazione al fegato e una radio alla fossa iliaca oppure secondo il Vostro illustre parere qualche terapia adatta. Grazie mille e scusandomi resto in attesa di Vs. riscontro

    RISPOSTA

    Cara Lettrice, sulla base di alcune indicazioni generiche via email, non è possibile fare una prognosi e tanto meno indicare vie terapeutiche difformi da quelle dei medici curanti che hanno una conoscenza approfondita del caso. Il tumore ha una complessità che può essere decifrata solo con una conoscenza diretta dello stato organico generale del paziente. Oltre a questo è importante ricordare che ogni tumore è diverso dall’altro, anche quelli che colpiscono uno stesso organo. Non esiste un solo cancro del seno, della prostata, del colon, del pancreas, come non esistono “la” leucemia o “il” mieloma. Per ognuna di queste neoplasie si conoscono ormai centinaia di varianti, ciascuna con peculiarità talmente marcate e differenzianti da poter essere quasi considerate una malattia indipendente.
    Un augurio affettuoso anche a suo marito
    Umberto Veronesi