Esito gastroscopia con biopsia

    Pubblicato il: 22 Agosto 2013 Aggiornato il: 22 Agosto 2013

    DOMANDA

    Salve egregio dottore,vorrei cortesemente sottoporLe l’esito di una gastroscopia che ha effettuato mio marito(età’ ultra60) perché ho tanta fiducia e tengo molto al parere e ai sapienti consigli dei medici di ok salute e in questo caso del Suo. Il referto riporta quanto segue: ESOFAGO: nella norma per motilita’, calibro e caratteri della mucosa. Cardias in sede. STOMACO: normoconformato; pliche corpo-fundiche normorilevate e ben distensibili rivestite da mucosa integra. Antro simmetrico rivestito da mucosa assottigliata ed interrotta da minute formazioni nodulari compatibili con flogosi cronica. Angulus indenne. Piloro in asse e transitabile. DUODENO: camera bulbare normoconformata rivestita da mucosa indenne da difetti erosivi o ulcerativi in atto. D2 indenne
    REFERTO ISTOLOGICO : Gastrite antrale cronica di tipo B senza atrofia ghiandolare e con lieve attività. Aspetti di metaplasia intestinale di tipo 1. Positiva la ricerca dell’ Helicobacter pylori.
    Mi scusi, siccome sono un po’ preoccupata mi permette di rivolgerLe qualche domanda? Volevo chiederLe questo: La presenza di metaplasia cosa implica, puo’ essere pericolosa nel tempo? Dovrebbe ripetere l’endoscopia per verificarne l’evoluzione? E se si, dopo quanto? Deve evitare degli alimenti e prediligere altri? E poi, una volta eradicato l’HP, immagino con una cura, come bisogna fare se si ripresenta? Grazie di cuore x il servizio che offrite, per noi utenti e’ importante e grazie a Lei se vorrà rispondermi. Cordialità

    RISPOSTA

    Gentile Signora,
    non so per quale motivo suo marito ha fatto l’esame endoscopico e questo sarebbe un dettaglio importante. Comunque, la presenza di metaplasia intestinale è un reperto da sorvegliare nel tempo per controllarne la possibile evoluzione in diplasia, ma ciò succede molto raramente. Non vi sono regole precise sull’intervallo di tempo con cui eseguire il controllo endoscopico, ma in genere si fa ogni 2-3 anni, se non intervengono nuovi e allarmanti disturbi. Gli alimenti non hanno alcuna importanza sulla genesi e la possibile evoluzione della metaplasia intestinale. L’eradicazione dell’infezione da H. pylori può avere un ruolo, anche se serve più a rallentare l’evoluzione della metaplasia che a farla regredire. La recidiva di infezione è molto rara.