Esito radioterapia di salvataggio.

    Pubblicato il: 20 Luglio 2012 Aggiornato il: 20 Luglio 2012

    DOMANDA

    Stimatissimo professore,

    le ho scritto l’ultima volta a Natale (Esame CTC). Stavo facendo la radioterapia di salvataggio a un anno e mezzo dalla prostatectomia, per un progressivo e costante rialzo del PSA dopo iniziale azzeramento. Inutile dire che la sua risposta fu rapida e, come al solito, molto franca, chiara e accurata. Io le chiedevo, fra le altre cose, se avevo fatto bene a non iniziare, insieme con la radioterapia, l’ormonoterapia. A beneficio dei lettori del forum, vorrei ricordare che il mio tumore era un Gleason 9, quindi molto aggressivo. Lei mi aveva risposto che sarebbe stato meglio iniziarla prima o durante la radioterapia, ma visto che avevo scelto diversamente, non mi restava che aspettare i successivi valori del PSA per decidere. Ora, son trascorsi più di sei mesi da allora e posso darle quei dati. Il PSA misurato quindici giorni prima della radioterapia era 0,64, tre mesi dopo 0,24, sei mesi dopo 0,14. Quindi in netta discesa. Posso ancora aspettare? E, soprattutto, quali speranze si possono nutrire? Grazie.
    Francesco.

    RISPOSTA

    Buongiorno,
    parliamo di un tumore prostatico molto aggressivo (Gleason score 9) con ripresa biochimica di malattia dopo prostatectomia radicale trattata con sola radioterapia. Non e’ stata eseguita una terapia ormonale adiuvante insieme alla radioterapia.
    Al momento quindi la decisione di eseguire una terapia medical ormonale risiede nella evidenza di una progressione di mallattia o locale o a distanza.
    Per valutare questa progressione sicuramente il PSA e’ utile ed al momento in riduzione (quindi non esistono indicazioni sulla base del PSA). Tuttavia il tumore prostatico Gleason score 9 e’ un tumore ad elevata aggressivita’ e scarsamente differenziato. Quindi in grado di progredire anche in assenza di un aumento del PSA. In questi casi e’ importante verificare eventuali progressioni cliniche locali o a distanza con esami radiologici (scintigrafia ossea , PET-TC con colina total body, risonanza magnetica multiparametrica della loggia prostatica), da eseguire anche se i valori del PSA sono bassi.
    Se si evidenzia una progressione di malattia a questi esami allora sussiste la necessita’ di iniziare una terapia di blocco androgenico.

    Cordiali Saluti

    prof Alessandro Sciarra
    Coordinatore Prostate Cancer uNIT
    Policlinico Umberto I
    Universita’ sapienza
    Roma