DOMANDA
Salve, Dottore sono nuova del forum, spero di essere nella sezione giusta.
Io (32 anni) e mio marito (35 anni) siamo sposati da poco più di anno e da allora che cerchiamo una gravidanza senza successo.
Le racconto in breve la situazione di mio marito.
A febbraio dopo sei mesi di tentativi, su consiglio del mio ginecologo, mio marito ha eseguito uno spermiogramma i cui risultati sono di seguito riportati:
astinenza 3 gg
Volume 3,5 ml (>2ml)
Aspetto: omogeneo
Viscosità: normale
PH 7,5 (>7,2)
Diluizione 1:0
Agglutinazioni: Assenti
Colore: Pagliarino
Odore: sui generis
Temperatura 37°C
Concentrazione 101,7 mil/ml (>20 mil/ml) tot 355,9 mil/tot (>40 mil/tot)
Tipo a: tot 2 – 0,6% – 0,6 mil/ml – 2,1mil/tot (a>25%)
Tipo b: tot 47 – 13,9% – 14,2 mil/ml – 49,6mil/tot (a+b>50%)
Tipo c: tot 59 – 17,5% – 17,8 mil/ml – 62,3mil/tot
Tipo b: tot 229 – 68% – 69,1 mil/ml – 241,9mil/tot
Cellule rotonde 7,5 mil/ml (50%)
Leucociti 2-3 per campo ottico
Rara presenza di cellule del tratto deferente-urinario
A seguito di queste analisi, il mio ginecologo ha detto a mio marito di farsi visitare da uno specialista, e al contempo di assumere per tre mesi l’integratore Androlen.
A questo punto il mio partner, prima, di rifare un altro esame per l’eventuale conferma dei risultati e quindi farsi visitare da un andrologo, ha deciso di cambiare un po’ lo stile di vita:
1) tolto vizio del fumo (un pacchetto al giorno);
2) ha introdotto nell’alimentazione frutta e verdura (prima assenti);
3) utilizzo boxer al posto degli slip;
4) corretta idratazione con circa 3litri di acqua al dì;
5) riduzione del numero di caffè giornalieri da 3 al dì ad uno a colazione;
6) dieta con perdita di circa 13 kg in 4 mesi (dieta fai da te con riduzione di carboidrati);
7) assunzione di integratore Swiesse uomo per 4 mesi (con zinco, selenio, coenzima q10 ecc)
8) assunzione per 3 mesi di integratore androlen su consiglio del mio ginecologo
Dopo circa 4 mesi dall’esecuzione della prima analisi del liquido seminale, in data 13/06 mio marito si è sottoposto ad un secondo spermiogramma questa volta accompagnato anche da una spermicoltura, i risultati sono a seguire. Voglio sottolineare che a causa di qualche dipendente del laboratorio, il liquido seminale consegnato per tempo è stato analizzato un ora dopo il prelievo (oltre il tempo massimo consigliato di 30-40 min).
astinenza 3 gg
Volume 2 ml (>2ml)
Liquefazione: avvenuta
Aspetto: omogeneo
Viscosità: normale
PH 7,5 (>7,2)
Diluizione 1:0
Agglutinazioni: Assenti
Colore: avorio opalescente
Odore: sui generis
Temperatura 37°C
Concentrazione 55,2 mil/ml (>20 mil/ml) tot 104,4 mil/tot (>40 mil/tot)
Tipo a: tot 9 – 5,4% – 2,8 mil/ml – 5,7mil/tot (a>25%)
Tipo b: tot 18 – 10,8% – 5,7 mil/ml – 11,3mil/tot (a+b>50%)
Tipo c: tot 37 – 22,3% – 11,6 mil/ml – 23,3mil/tot
Tipo b: tot 102 – 61,4% – 32,1 mil/ml – 64,2mil/tot
Cellule rotonde 2,4 mil/ml (50%)
Leucociti 4-5 per campo ottico
presenza di alcune cellule epiteliali
Spermicoltura negativa
Comunque, visto che il problema ha continuato a persistere in data 21/06, mio marito si è fatto visitare da un andrologo; il responso della visita è stato:
ipogonadismo e varicocele di 1° grado testicolo sinistro
dimensioni testicoli:
uno
• 37,8 mm di lunghezza
• 16,8 mm di larghezza
• ciste di 5,50 mm
E l’altro
• 37,7 mm di lunghezza
• 19,1 mm di larghezza
• ciste di 3,82 mm
L’andrologo non ha ritenuto rilevante, in merito al problema, né il varicocele né la presenza di queste cisti.
Prima di potermi prescrivere un piano terapeutico mi ha prescritto delle analisi ormonali i cui risultati sono:
PRL: Prolattina 244,20 ng/ml (58-475)
LH luteinizzante 5,2 (0,5-8,6)
FSH follico-stimolante 8,48 mUl/ml (1,5-12,4)
Testosterone totale: dosaggio ematico 3,93 ng/ml (2,21-10,38)
Testosterone-free 1,96 pg/ml (1,84-4,17)
Emocromo: valori nella norma.
Alla vista di questi risultai, gli ha diagnosticato un ipogonadismo normogonadotropo e gli ha prescritto TESTOVIRON una fiala ogni 3 settimane per un totale di 6 fiale con controllo (nuovi esami ormonali ) a metà cura.
Dopo di che, se non ho capito male, mio marito dovrebbe sottoporsi ad una cura con GONAL-F ma questo si vedrà in avanti, però per adesso mio marito si “spaventa” ad intraprendere questa strada con cure ormonali, per gli effetti collaterali di cui potrebbe essere vittima, ed è per questo che sono qui a chiederle un parere.
Che ne pensa di questo quadro clinico?
Secondo Lei passando dal primo al secondo spermiogramma i risultati sono migliorati o peggiorati?
Ed infine secondo Lei è possibile, a partire da questi dati ottenere un miglioramento tale da consentire una gravidanza per via naturale, oppure conviene pensare direttamente ad una PMA?
La ringrazio per le risposte che Vorrà fornirmi
RISPOSTA
Gentile Signora,
le variazioni dello stile di vita adottate da Suo marito sono assolutamente consone per una buona “salute riproduttiva”. Mi preme sottolineare che il secondo spermiogramma eseguito da Suo marito, come Lei stessa sottolinea, non appare molto attendibile soprattutto in merito alla motilità spermatica (il dato prevalentemente alterato nello spermiogramma di Suo marito) stante il tempo intercorso fra la raccolta e l’analisi del campione e quindi appare difficile esprimere un giudizio di miglioramento o peggioramento.
I dati ormonali che elenca possono essere compatibili con una condizione di “lieve testicolopatia” ma se da un lato potrebbe aver senso una terapia stimolatoria con FSH, dall’altra mi lascia perplesso la proposta terapeutica con testosterone iniettivo effettuata dal Collega, trattamento potenzialmente inibente la spermatogenesi, al di là dei possibili effetti collaterali.
In conclusione la situazione di Suo marito, da quanto si evince dagli esami che Lei menziona, è potenzialmente trattabile e migliorabile per perseguire, in prima battuta, l’obiettivo di una fertilità naturale. Ovviamente è necessario anche un adeguato inquadramento ginecologico della Sua specifica situazione.
La saluto cordialmente
Carlo Foresta